SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’addio di Lina Lazzari non è un capitolo chiuso. L’ex assessore ha infatti inviato una lettera di contestazione al sindaco Antonio Spazzafumo e al segretario generale Stefano Zanieri sottolineando come ad oggi non abbia ricevuto notifica del decreto pubblicato all’albo pretorio, ma di averlo letto sulla stampa.
“Non vengono esplicitate motivazioni politiche a sostegno del provvedimento come dal comma secondo dell’art.46 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n, 267 che esplicitamente dice che la nomina degli assessori ha evidentemente natura politica”, scrive la Lazzari. “Considerato inoltre il carattere fiduciario della scelta, il fatto che la sottoscritta abbia rimesso le deleghe nella disponibilità del sindaco non significa, sic et simpliciter, che da ciò derivi la sopraggiunta inidoneità a perseguire gli obiettivi amministrativi come scritto nel decreto, ma solo che responsabilmente e nel rispetto delle Istituzioni, la sottoscritta richiamava le competenze e la volontà del sindaco nella scelta degli assessori. Ciò invece che la sottoscritta intende fortemente contestare a salvaguardia del proprio operato e della propria dignità è la seguente affermazione contenuta nel Decreto Sindacale: ‘il venir meno della fiducia sulla idoneità del nominato assessore a rappresentare gli indirizzi del sindaco delegante e a perseguirne gli obiettivi programmatici’”.
Un passaggio che la Lazzari proprio non digerisce: “Da ciò si evince un giudizio negativo sulle capacità della sottoscritta a portare avanti il programma di mandato. Ciò peraltro è del tutto contestabile con documenti in possesso della amministrazione visto che a fine anno, alla presenza degli organi di stampa, il sindaco e gli assessori fanno un report pubblico sulle attività svolte nei vari settori”. In tal senso, l’ex assessore ha mostrato una copia del programma di mandato votato in consiglio comunale nella parte riferito alla cultura.
“Non allego quanto fatto nell’esercizio delle mie funzioni, pur potendo dimostrarlo , perché ritengo sia noto pubblicamente”. E annuncia di riservarsi “di costituirsi contro il provvedimento”.