“Non ho minacciato né stalkerizzato l’assessore Antonini”. A parlare è l’agricoltore accusato dall’assessore regionale di avergli augurato la morte nel corso di un incontro che si è tenuto ad Urbino. La controversia ha riguardato principalmente la gestione della proliferazione dei cinghiali, un tema di grande rilevanza per gli agricoltori della regione Marche.
L’agricoltore ha accusato l’assessore di inerzia riguardo alla problematica dei cinghiali e ha evidenziato le gravi conseguenze personali causate dall’attività di questi animali selvatici. Al Corriere Adriatico ha dichiarato di aver cercato un dialogo collaborativo con l’assessore attraverso vari mezzi di comunicazione, senza ottenere risposte soddisfacenti.
Dall’altra parte, Andrea Antonini ha riferito di essere stato oggetto di presunte minacce durante l’incontro e ha espresso l’intenzione di intraprendere azioni legali contro l’individuo che lo ha attaccato verbalmente. Ha respinto le accuse mosse e ha sottolineato che la questione dei cinghiali non rientra nelle competenze regionali.
Il confronto ha evidenziato tensioni profonde e ha sollevato interrogativi sulla gestione della fauna selvatica e sull’efficacia delle politiche agricole regionali. La situazione rimane in evoluzione, con l’assessore che ha annunciato l’intenzione di sporgere querela contro l’agricoltore.
Agricoltore che a sua volta annuncia querela e azioni eclatanti nel caso in cui il presidente della Regione Francesco Acquaroli non ritiri le deleghe all’assessore ascolano.
