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La denuncia dal reparto del Madonna del Soccorso: “Gli ordini di servizio sui telefoni privati dei dipendenti”. Problemi sulla copertura del personale in malattia

Assemblea dei lavoratori dell'U.O. di Medicina Interna del nosocomio sambenedettese: "Improprio utilizzo della pronta disponibilità". Nuova riunione tra un mese
Pubblicato il 25 Novembre 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Mancata copertura del personale in malattia e utilizzo improprio della pronta disponibilità. Sono tra i principali argomenti affrontati nel corso dell’assemblea del lavoratori del reparto di Medicina Interna dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto organizzata e presieduta dai rappresentanti sindacali Maurizio Pelosi, Devis Camilli e Mirko Illuminati.

“I lavoratori, con una partecipazione numerosa e profondamente sentita – spiegano i tre sindacalisti – ci segnalano una serie di problematiche, sottolineando che questa non è la prima assemblea che si tiene. Negli ultimi due anni, abbiamo cercato incontri diretti con la parte datoriale, purtroppo, sono stati costantemente ignorati. Pertanto, le problematiche di questa UOC hanno radici lontane e hanno attraversato il susseguirsi di diversi Direttori Generali e di zona. Dopo il periodo COVID, la situazione è andata progressivamente deteriorandosi a causa della precarietà di molte figure professionali, dell’assenza di un coordinatore e delle crescenti richieste da parte della dirigenza medica e di un’utenza che non può essere ignorata”.

Attualmente, il reparto dispone di 30 posti letto standard più 2 letti “bis”, tuttavia, recentemente si sono registrati picchi di occupazione fino a 33-34 posti letto, grazie all’impiego di ulteriori letti. La recente istituzione del Day Hospital ha comportato un ulteriore spostamento del personale infermieristico originariamente assegnato alla degenza ordinaria. Questo ha ridotto effettivamente il numero di operatori dedicati all’assistenza degli utenti in reparto. Al mattino, su 5 unità infermieristiche disponibili, solo 3 sono effettivamente destinate all’assistenza dei degenti, mentre le restanti 2 sono dedicate al Day Hospital.

“Le numerose malattie, periodi di maternità e un prolungato infortunio mai sostituito – spiegano Pelosi, Camilli e Illuminati – stanno attualmente costringendo il personale a partecipare a “Pronte Disponibilità”, non solo in modo non volontario, ma soprattutto senza compensazione economica. Di conseguenza, stanno ricevendo numerosi ordini di servizio, anche tramite comunicazioni via e-mail. Oltre ad esprimere dissenso riguardo all’utilizzo improprio dei turni di riposo o dei giorni di ferie precedentemente concordati, solleviamo obiezioni anche per l’abuso del numero di cellulare privato di ciascun dipendente e l’eccessivo ricorso al social “WhatsApp” per comunicazioni ed ordini di servizio. La corrente dotazione organica rende problematica un’organizzazione del lavoro regolare, soprattutto nei fine settimana, quando i turni sono ancora più carenti di personale a causa di assenze da Part-time e Fuori turno”.

“Il livello di assistenza richiesto – continuano i tre – è notevolmente elevato, considerata la complessità e la varietà dei pazienti da trattare, rendendo di fatto impossibile una pianificazione adeguata, sia per quanto riguarda l’assistenza di base che le necessità più complesse. A ciò si aggiunge l’annoso problema delle telefonate in entrata destinate ai medici, rappresentando un considerevole spreco di risorse in termini di tempo. Questa situazione sta mettendo notevolmente alla prova la resistenza del personale e comporta un chiaro rischio per la salute di operatori e pazienti. Nonostante l’impegno costante da parte di tutti, diventa sempre più arduo garantire un’assistenza in condizioni di sicurezza. Cresce l’ansia e la preoccupazione per la possibilità di episodi di “malpractice” derivanti dalla dotazione organica insufficiente, in relazione al numero di pazienti. Questo aumenta la probabilità di eventi avversi in pazienti assistiti da team insufficienti rispetto alle necessità cliniche dei pazienti stessi”.

Una situazione che a detta dei sindacati “potrebbe esporre sia i pazienti/utenti che gli operatori sanitari in servizio a significativi rischi, data la difficoltà nel fornire un’assistenza adeguata, sia in regime ordinario sia soprattutto in condizioni di urgenza. Inoltre, ci viene segnalato che la pianificazione delle ferie inviate dal personale attraverso il sistema informatico non riceve alcuna accettazione o diniego, creando incertezza nei dipendenti. In aggiunta, evidenziamo che il turno ufficiale cartaceo non viene aggiornato in tempo reale, e soprattutto, il suo rilascio avviene sempre a fine mese, generando difficoltà nella programmazione a lungo termine. Infine, segnaliamo la presenza di caselle colorate nel turno senza alcuna leggenda esplicativa. Alla luce delle inaccettabili e gravi problematiche riportate, il personale Infermieristico e gli Operatori Socio Sanitari, unitamente al NurSind, richiedono con fermezza un intervento tempestivo e incisivo per ristabilire un ambiente lavorativo salubre e correggere la dotazione organica in base alle criticità dettagliatamente evidenziate. Esigiamo azioni concrete e immediate per affrontare queste sfide che mettono a repentaglio la salute sia dei lavoratori che degli utenti. Inoltre, vogliamo comunicare che stiamo già mettendo in programma un’altra assemblea da tenersi tra 30 giorni. L’obiettivo di questo incontro sarà valutare le azioni correttive adottate, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e della sicurezza degli utenti. Rimaniamo in attesa di risposte immediate e decisive di fronte a una situazione che non può più essere tollerata”.