Picenambiente, ora parla Catia Talamonti. Dopo le polemiche politiche relative agli emolumenti percepiti come presidente dell’azienda partecipata interviene infatti la dirigente che annuncia querela e ribadisce che la sua situazione è legittima. “So – afferma – di aver sempre esercitato le mie funzioni nel culto dell’equanimità e dell’interesse pubblico. Ritengo che la campagna stampa di cui sono vittima, che consta anche della propalazione di fatti non rispondenti al vero, si risolva in una gratuita aggressione alla mia reputazione, verosimilmente deliberata, che lede la mia dignità, la mia onorabilità, la mia essenza stessa di pubblico funzionario e di donna”.
Talamonti spiega: “Gli articoli pubblicati si risolvono nell’accusa torva, torbida, obliqua, involgente asserite illegittimità delle indennità da me percepite in ragione dell’esercizio della carica di Presidente di Picenambiente, decise e deliberate dall’assemblea dei soci, compreso il Comune di San Benedetto del Tronto, e liquidate dalla società regolarmente sia sotto il profilo autorizzatorio che fiscale. Il relativo vantaggio patrimoniale è stato da me conseguito dopo aver chiesto accesso e tutela con successo alle AA.GG. competenti che mi hanno riconosciuto il relativo diritto. Nutro la massima fiducia nella Magistratura e sono pronta, in ogni sede, a provare la letterale irreprensibilità del mio contegno”.
Quindi chiosa annunciando azioni legali: “Ho dato ampio mandato al mio avvocato di sporgere denuncia-querela e di intraprendere tutte le azioni a tutela dei miei diritti”.