SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Paolo Canducci chiede a gran voce le primarie di coalizione, ma il Pd rispedisce l’invito al mittente. “Non credo che arriverà il diktat da Roma, nuocerebbe alla coalizione”, afferma Claudio Benigni. “Ritengo che il Pd di San Benedetto, mai come ora, abbia finalmente trovato la sua autonomia. Tutti i passaggi sono stati approvati all’unanimità”.
Secondo il segretario locale (che ha compiuto un passo indietro in favore di Aurora Bottiglieri) da Enrico Letta non giungeranno imposizioni sulla linea da adottare: “Sono tanti anni che sto nel partito, non ho mai visto diktat, qualora arrivassero li valuteremo. Ma non si capisce come si possano svolgere le primarie se al tavolo cinque forze su sei dissero di no. Sono convinto che se si vuole mandare a casa Piunti si deve puntare ad aggregare, altrimenti sarebbe una disfatta. Mi auguro che chi è abbarbicato sulle sue posizioni possa sedersi e trovare una sintesi”.
Il riferimento a Canducci, candidato sindaco per Verdi-Rinasci Marche, appare evidente. E a quella di Benigni va ad aggiungersi pure la stoccata di Daniele Primavera di Nos: “Letta non può decidere su ciò che va fatto in questa città. Se dice di svolgere le primarie a Roma, non significa che bisogna farle anche a San Benedetto”.