SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il consiglio comunale di San Benedetto del Tronto è iniziato tra le polemiche a causa di una serie di controversie che hanno coinvolto vari membri del consiglio e l’amministrazione comunale. Al centro delle discussioni che hanno accompagnato l’apertura dell’assise vi sono due notizie: la prima relativa al fatto che il comune avrebbe incaricato un avvocato di valutare l’eventualità di una denuncia penale contro il consigliere comunale Giorgio De Vecchis per il caso Picenambiente. La seconda sulla presunta richiesta di defenestrazione dell’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli da parte di tre liste civiche. Su questo punto, la consigliera Luciana Barlocci ha tentato di inserire un’interrogazione urgente nell’ordine del giorno del consiglio, ma la sua richiesta è stata respinta dal presidente del Consiglio Eldo Fanini, senza che venissero fornite spiegazioni adeguate.
La Barlocci, nell’interrogazione, esprimeva infatti la necessità di chiarimenti in merito alla posizione dell’amministrazione comunale sulle deleghe attribuite all’assessore Gabrielli, sottolineando l’importanza delle decisioni urbanistiche per il futuro della città e per la qualità della vita dei cittadini. La sua interrogazione mirava a verificare se l’amministrazione intendesse intraprendere azioni a tutela dell’interesse pubblico contro l’assessore, considerando l’impatto delle politiche urbanistiche sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza dei servizi pubblici. “Lei dovrebbe dare una motivazione di questo rifiuto” ha affermato la consigliera rivolgendosi a Fanini. Il presidente ha risposto di non considerare urgente l’interrogazione della consigliera.
Sempre nella fare iniziale il consigliere del gruppo misto Giorgio De Vecchis ha denunciato di essersi visto negare l’accesso agli atti dal segretario generale del comune. Questo accesso era richiesto per verificare quanto pubblicato dal Corriere Adriatico riguardo all’incarico legale per valutare una denuncia penale nei suoi confronti. De Vecchis, che ha parlato di un incarico da duemila euro di soldi pubblici, ha criticato la mancanza di trasparenza. Anche il consigliere Simone De Vecchis ha riportato di aver ricevuto un rifiuto alla sua richiesta di accesso agli atti per la medesima motivazione.