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Il centrosinistra si ricompatta e boccia Spazzafumo: “Ama comandare, non c’è partecipazione. Manca una visione di città”

Critiche su Ballarin, sanità e urbanistica. Canducci: "Decisioni importanti attribuite ad un gruppo ristretto". Il Pd: "Meglio un commissario"
Pubblicato il 21 Dicembre 2022

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Un bilancio estremamente negativo. Paolo Canducci boccia il primo anno di amministrazione Spazzafumo, contestando l’assenza di confronto e partecipazione: “Ci troviamo di fronte ad un sindaco che vuole comandare. Sono state attribuite ad un gruppo ristretto le decisioni importanti e non c’è una visione strategica della città”.

L’esponente dei Verdi è affiancato dal suo gruppo, da quello rappresentato da Aurora Bottiglieri (Pd, Articolo Uno e Nos) e da Cambia San Benedetto. Tutti concordi nel fotografare nelle questioni del Ballarin, della sanità e dell’urbanistica i maggiori punti critici.

Sull’ex stadio l’ex assessore distingue i meriti di Guido Canali dal percorso seguito dalla giunta: “Non critichiamo la qualità dell’architetto di fama, che svolge il lavoro in base a ciò che gli chiede il committente. Noi giudichiamo gli obiettivi. Fin dal primo giorno l’amministrazione avrebbe potuto aprire un confronto per decidere cosa fare in un’area strategica. In occasione della presentazione del progetto abbiamo assistito più che altro ad una lezione di botanica”.

A soffermarsi sulle vicende dell’ospedale è invece Daniele Primavera, che non rinuncia all’ironia: “Un grande risultato dell’amministrazione Spazzafumo è quello di averci fatto trovare di nuovo d’accordo. Il primo cittadino non ascolta e ignora le posizioni della città. Il consiglio comunale aperto con la Regione si è svolto sette mesi fa e da allora non si è mosso niente. Notiamo un isolamento dagli altri comuni del territorio e una subalternità alla destra che ci preoccupa”.

Anche il Pd fa notare la costante vicinanza di Spazzafumo a Francesco Acquaroli e al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti. “Secondo lui sarà prossima la costruzione di un ospedale di primo livello. Sta abboccando alle chiacchiere che gli stanno propinando”, contesta la segretaria dem Diana Palestini. “Credo che una gestione commissariale sarebbe più efficiente”.

Di “interventi spot” parla Sabrina Gregori, con chiaro riferimento alle luminarie natalizie: “Le luci sono un segno di populismo. Manca di un’idea, non solo non sa ascoltare fuori dalla sua coalizione, ma non lo fa nemmeno al suo interno. Continua a perdere i pezzi, ciò significa che quello che contestiamo noi lo vivono in primis i suoi consiglieri. Tutto questa va a discapito di tuta San Benedetto”.

A concentrarsi sul discorso della pianificazione territoriale è infine Cambia San Benedetto: “Quando l’assessore Gabrielli si insediò condivisi le sue priorità, volte al consumo zero, alla riforestazione urbana e alla lotta ai cambiamenti climatici. Al contrario, abbiamo visto fumo, non vediamo niente nemmeno sul capitolo delle varianti urbanistiche. Questa amministrazione vuole salvaguardare davvero certe aree cittadine o intende continuare a prenderci in giro?”.