SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La situazione della sanità picena sbarca al Senato. A portare all’interno di Palazzo Madama la questione legata alla futura costruzione dell’ospedale unico è stato Giorgio Fede, intervenuto nella seduta del 7 agosto scorso.
“Voglio porre l’attenzione di questa Assemblea sulla situazione della sanità nel mio collegio di elezione nelle Marche, che comprende la provincia di Ascoli Piceno, come tutti voi sapete, tristemente colpita dagli eventi sismici del 2016 che sono stati oggetto di recenti lavori legislativi svolti anche da questa Assemblea e a cui ho avuto l’onore di partecipare”.
Il parlamentare dei Cinque Stelle è quindi entrato nel merito dell’argomento, non lesinando attacchi diretti alla Regione: “Occorre parlare chiaro, perché non si può giocare sulla salute e l’assistenza sanitaria pubblica, come sta facendo adesso la Regione Marche, le cui scelte risultano sempre più irrazionali, soprattutto nella zona Sud. È della settimana scorsa, infatti, la votazione della conferenza dei sindaci della provincia di Ascoli Piceno che, in spregio al principio di rappresentatività della popolazione e seguendo pedissequamente le direttive regionali, ha avallato la scelta di costruire un nuovo ospedale lontano dai due centri principali della provincia, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, che vedranno, quindi, i loro attuali ospedali, già oggetto di pesanti tagli nel corso degli anni, in particolar modo quello di San Benedetto del Tronto, ridursi nei fatti a essere dei presidi ospedalieri, nell’attesa che si realizzi, magari tra qualche decennio, un nuovo ospedale di primo livello”.
Ha proseguito Fede: “Ora la vera domanda da porsi è: cosa accadrà alla sanità nel Piceno? In attesa di questo fantomatico ospedale unico della Provincia, di cui non si hanno ancora un progetto e un iter certo di lavori e la cui collocazione è stata decisa da un algoritmo, che servizi erogheranno gli attuali ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto? Che visione politica ha la Regione? Invece di rafforzare alcuni servizi essenziali come quelli sanitari nella sua zona, la più colpita dai recenti eventi sismici, nei fatti attua un ridimensionamento dell’esistente e propone miraggi di ospedali unici, con evidenti mire elettorali di breve periodo. Mi sembrava doveroso porre l’attenzione di tutti voi su queste scelte, che stanno andando anche contro gli sforzi che questa Assemblea ha svolto e continuerà a svolgere per far rinascere i luoghi colpiti dal terremoto del 2016, sia quelli colpiti direttamente, come la zona montana dell’Ascolano, sia quelli colpiti indirettamente nel loro principale volano economico, il turismo, come nel caso della zona della Riviera delle Palme in cui insiste l’attuale ospedale di San Benedetto del Tronto”.