Di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Non è accettabile che l’Europa indirizzi i soldi sulle armi, piuttosto che sulla salute”. Lo afferma Ignazio Marino, presente venerdì mattina a San Benedetto nell’ambito della campagna elettorale per le Europee che lo vede candidato nella circoscrizione del centro Italia tra le fila dell’Alleanza Verdi-Sinistra. “Non credo si possa risolvere il problema delle guerre mandando munizioni, proiettili, missili e bombe”, prosegue l’ex sindaco di Roma. “Per arrivare alla pacificazione serve una negoziazione”.
Di professione chirurgo, Marino si concentra soprattutto sui problemi della sanità: “Credo fortemente che sia l’argomento più importante, oltre alla transizione ecologica. Se avrò l’onore di rappresentare l’Italia al Parlamento Europeo, chiederò con forza di prevedere delle sanzioni per quei Paesi che non sono in grado di assicurare la salute ai propri cittadini e un rigoroso controllo delle liste di attesa”.
Nel mirino finisce la riforma del Titolo V, con accuse rivolte al Partito Democratico: “Con quel provvedimento, voluto dal centrosinistra, è stato frammentato il servizio sanitario, andato nelle mani delle regioni. Così facendo si è creata una disparità alla base. Il centrodestra, che all’epoca si oppose, oggi non fa nulla per questioni di potere. La sanità, infatti, rappresenta l’80% del bilancio regionale e sono tanti i governatori eletti dalla destra”.
Presente al fianco di Marino anche Sabrina Santelli, assessore del Comune di Pergola, anch’essa candidata: “Sono vent’anni che le Marche non esprimono un parlamentare, sarà difficilissimo. Ma siamo davvero di fronte ad un bivio. Saranno le elezioni più importanti di sempre. Rischiamo di compiere un passo verso l’autoritarismo di chi nega che esista un’emergenza ambientale”. E pure lei lancia un monito contro il conflitto russo-ucraino: “Stiamo buttando soldi per le guerre e non per curare le persone”.
A buttare un occhio sulle vicende locali è Paolo Canducci: “Da quando c’è la destra nelle Marche la situazione è peggiorata. Si riscontrano difficoltà in tutti i reparti. L’ultima novità riguarda il punto unico di accesso di via Romagna che verrà spostato al corpo F dell’ospedale di San Benedetto. Pertanto, verrà attivato il centro operativo territoriale usando lo stesso personale, che è insufficiente di suo, già impegnato in altre mansioni”.
Rincara la dose Giorgio Mancini, segretario provinciale di Sinistra Italiana: “Abbiamo sempre avuto dubbi sull’ospedale unico e proponevamo come soluzione, nel rispetto del decreto Balduzzi, una struttura di primo livello sulla costa e una di base ad Ascoli. La destra invece ha preso in giro i cittadini parlando di primo livello su due plessi, che in pratica significa depotenziare il Madonna del Soccorso e mantenere gli investimenti al Mazzoni”.
Di “fallimento del modello marchigiano” è convinto infine il presidente regionale dei Verdi, Gianluca Carrabs: “Ceriscioli fu considerato non ricandidabile per come aveva agito. Tuttavia, ora ci accorgiamo di come non ci sia limite al peggio. Le persone si rivolgono sempre di più alla sanità privata, ma non tutti sono in grado di potersela permettere”.