di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un consiglio partecipatissimo, con centinaia di presenti accorsi in sala consigliare per assistere soprattutto all’annunciata discussione della variante per la realizzazione di una torre di quasi trenta metri in zona Agraria. Sabato mattina i dipendenti della Pro Marche erano oltre cinquanta, a cui si sono aggiunti una decina di residenti di via Dandolo, decisi a protestare per la decisione di ubicare sulla strada tre cabine elettriche previste nell’ambito dei lavori di sistemazione della rete fognaria della zona nord della città. Tanti i cartelli mostrati a tal proposito: “tre anni di cantiere e disagi”, “nessuno ci ha mai voluto incontrare”, “17 metri di cabine elettriche alle porte della città, vergogna”, “puzza, polvere, rumore, blocchi”, “un cantiere enorme in mezzo alle case”.
A dar loro voce è stata Aurora Bottiglieri, promotrice di un’interpellanza a cui ha replicato l’assessore ai lavori pubblici, Tonino Capriotti che, come già accaduto, ha rimandato ogni responsabilità alla vecchia amministrazione: “La politica approvò il progetto definitivo il 30 novembre 2018, dopo aver espletato un lunghissimo iter. Con quell’intervento si affronta un problema importante, ossia quello degli allagamenti di un’ampia zona. Non è stato possibile prendere in considerazione luoghi ad ovest della ferrovia perché Rfi non avrebbe dato l’ok. Ad oggi non risulta esserci difformità nella realizzazione del progetto, con le cabine che occuperanno solo i parcheggi. Tecnicamente non sarebbe opportuno posizionare le cabine lontano dalle pompe da alimentare. Possiamo attivare un percorso, che sarebbe comunque lento, per un ipotetico spostamento, ma bisogna individuare un’area certa che vada bene a tutti e che il comitato di quartiere ci potrebbe proporre”.
Nel corso dell’assise, a più riprese la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, garantito tuttavia dai membri dell’opposizione, che hanno segnalato polemicamente l’episodio.
Caso rifiuti
Riguardo al piano finanziario sulla gestione dei rifiuti, Canducci ha stuzzicato ancora una volta il sindaco Spazzafumo: “Qual è la sua visione sul tema? Lo dissi dal primo giorno che la gestione dei rifiuti sarebbe stata una patata bollente. Siamo al 67% di raccolta differenziata, qual è il vostro progetto per arrivare all’80%? Cosa state facendo per rendere autonomo il territorio per lo smaltimento dei rifiuti?”.
Dura la presa di posizione di Giorgio De Vecchis: “I soci pubblici hanno la maggioranza nel cda di Picenambiente, tuttavia il Comune di San Benedetto non esercita un controllo pubblico. Lo avete rifiutato perché evidentemente non volete dare fastidio al privato, che doveva fare determinate cose e non le ha fatte”.
Sottopasso via Mare
In risposta all’interrogazione di Paolo Canducci sullo stato disastrato dell’asfalto nel sottopasso di via Mare, sempre Capriotti ha annunciato che il 19 giugno prenderà il via un intervento “non definitivo” per la messa in sicurezza del percorso. “Si opererà con la scarificazione dal basso verso l’alto, da una profondità di 6 centimetri per salire a 3. In seguito si adotterà un’asfaltatura a caldo che dovrebbe garantire una tenuta fino ad un anno”. Fermo invece l’iter per la riqualificazione dell’intera zona: “Siamo in attesa di affrontare con le Ferrovie la questione, ma al momento tutto è in fase di stallo”.