GROTTAMMARE. “Caso farmacia comunale: Grottammare verso il Liberismo?”. Lo chiedono dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Raffaele Rossi e Tiziana Stampatori. “Rifondazione Comunista – spiegano i due – fa la voce grossa per prenotare poltrone e per qualche mozione ideologica per poi lasciar correre su tutto. Cosa non si farebbe per un po’ di potere in più? Il fatto è che non si sa più che pensare ultimamente nella città perla dell’Adriatico dove l’Amministrazione comunale pare soffrire di una schizofrenia politica che non esitiamo a diagnosticare come severa”.
La polemica nasce dalle voci sull’intenzione di voler privatizzare la farmacia comunale grottammarese che arriva dopo il parere di rinuncia al controllo pubblico di Picenambiente: “Ieri si inventerebbero di rinunciare al controllo pubblico di Picenambiente SPA, oggi mostrerebbero l’intenzione di mettere sul mercato la farmacia comunale. Praticamente è stato firmato un atto per farla stimare così da valutare se vale la pena esternalizzarla. I cittadini che hanno votato questa compagine al potere, a trazione Rifondazione Comunista, magari avrebbero preferito veder mettere in pratica provvedimenti come la proposta di socializzare Cassa Depositi e Prestiti. Invece, nella pratica, quella è rimasta una mozione ideologica e purtroppo i “compagni” devono assistere un giorno sì e quell’altro pure a iniziative tutt’altro che stataliste. Quasi quasi ci verrebbe da dire: “E questi sarebbero i comunisti di Grottammare? Questi sono più liberisti di Margaret Thatcher, altroché”.
