SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Già ce l’ho”, dice Gregorio De Falco a Nicola Rosetti, mentre quest’ultimo gli consegna la t-shirt dell’associazione ‘Io sono 141’. Una frase che racconta l’interessamento del senatore alla vicenda del Moby Prince, il traghetto che il 10 aprile 1991 entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo. Morirono per l’appunto 140 persone, tra cui anche il sambenedettese Sergio Rosetti, padre di Nicola.
“Io sono 141 è un messaggio denso di significato”, afferma l’ex Cinque Stelle, intervenuto alla Festa Rossa di Rifondazione Comunista. “Le vittime furono 140, ognuno di noi è l’altro. Questo ciascuno di noi è l’immedesimazione, questo deve essere la politica, deve immedesimarsi nei bisogni ed esigenze della gente. Questo bisogno di giustizia che ancora manca va cercato ed ottenuto”.
Il capitano conosce bene la storia del Moby Prince e in passato è stato anche ascoltato dalla commissione d’inchiesta.
Nel corso del dibattito con il segretario nazionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo, c’è anche modo di parlare del prossimo referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, in programma a settembre.
Oltre a contestare la decisione di aver istituito l’election day, con l’abbinamento alle elezioni regionali “per ottenere un’affluenza maggiore”, sono tutti d’accordo nell’evidenziare come una riduzione dei parlamentari ridurrebbe la qualità del lavoro, rendendo oltretutto deputati e senatori espressione esclusiva dei partiti.