“Sono trascorsi ormai tra i 4 ed i 5 anni da che la Giustizia del Lavoro ha riconosciuto i diritti economici da “vestizione” degli infermieri ricorrenti iscritti al Sindacato NurSind; e tanto sul contesto giurisprudenziale della Suprema Corte che con sentenze “a pioggia” certifica il diritto vantato dagli infermieri. Ciò nonostante i suddetti lavoratori sono stati costretti ad attivare ulteriori iniziative giudiziarie promuovendo ricorsi per decreto ingiuntivo con conseguenziale aumento di costi ad ogni livello per la Pubblica Amministrazione”. E’ la lettera di fuoco inviata dal segretario del Nursind, Maurizio Pelosi, alla direzione generale dell’Area Vasta.
“Tralasciando la stucchevole retorica degli “eroi al lavoro” di cui ci si è riempiti la bocca nel recentissimo passato – spiega Pelosi – restano inspiegabili le ragioni del silenzio della ASUR Marche, ma anche dei livelli regionali della politica e del governo, a fronte non solo della richiesta di incontri finalizzati alla ricerca di soluzioni ragionevoli, ma anche di esplicite proposte transattive che avrebbero comportato un forte e significativo risparmio per l’Erario (problema evidentemente non rilevante per gli amministratori ASUR!). Si allega, ancora una volta sarebbe da dire, la comunicazione del 19 marzo 2018 reiteratamente inviata alla ASUR Marche (le somme ingiunte oggi sono a 1,4 milioni di euro). La situazione non è più sostenibile da ogni punto di vista e la irritazione del personale di comparto è anzi giunta ad un punto di non ritorno. L’avv. Carmine Ciofani, che legge per conoscenza, in assenza di tempestive e risolutive iniziative, è incaricato sin da ora di investire la Procura della Corte dei Conti in ordine alle responsabilità contabili della attuale dirigenza ASUR e non solo, considerando che anche il Presidente della Giunta Regionale Marche è al corrente della incredibile vicenda di cui si tratta. Si chiede, inoltre, che il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta intera provveda alla immediata rimozione del Manager ASUR per il silente e non responsabile atteggiamento da cui derivano gravi conseguenze economiche sugli operatori della sanità e dei cittadini tutti. Infine di tale inaccettabile e vergognosa indifferenza, consumata per anni, non si potrà non tener conto nei prossimi appuntamenti di democrazia”.