SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bruno Gabrielli riesce a mettere d’accordo contemporaneamente Giorgio De Vecchis, Giulietta Capriotti e Marco Calvaresi. I predecessori dell’attuale presidente del Consiglio Comunale stigmatizzano l’atteggiamento mostrato nei primi sette mesi di incarico, contrassegnati da interventi – anche a gamba tesa – su svariati argomenti.
Calvaresi parla apertamente di “persona totalmente inadeguata al ruolo” e a dargli corda ci pensa l’esponente del Pd, che definisce Gabrielli “presuntuoso e soprattutto ignorante”.
C’è poi il giudizio dell’ex alleato ai tempi di Martinelli. De Vecchis difende il diritto dell’azzurro di dire la sua, ma non accetta l’assenza di terzietà del presidente in occasione dei consessi e delle conferenze dei capigruppo. Nel corso dell’ultima riunione i due hanno bisticciato a causa del diktat di Gabrielli di spostare il dibattito politico all’interno dell’emiciclo.
“Il presidente è tale, ma rimane al contempo consigliere comunale. Nessuno dice che non debba votare o esprimere in alcuni casi opinioni. La legge glielo consente, altrimenti non avrebbe diritto di voto. Ma quando rivesti la carica di presidente devi essere obbligatoriamente super-partes. Bruno fa fatica a distinguere le due funzioni”.
In tal senso, De Vecchis cita il caso-Girolami: “Da presidente rappresenta tutti i consiglieri, lei compresa. Per certe dichiarazioni successive alle elezioni provinciali avrei delegato altri. Non è elegante entrare sempre nel dibattito, non è opportuno. Ai miei tempi lo feci, ma solo quando mi trovai a votare in difformità dalla mia maggioranza”.