SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 15 marzo, giornata mondiale per il clima, gli studenti dell’associazione Robin Hood-Rete degli Studenti Medi insieme a tante altre realtà territoriali, come Legambiente, l’SOS missionario, la FLC-CGIL, Libera e l’associazione ambiente e salute nel Piceno, hanno organizzato un appuntamento di sensibilizzazione sul tema nella sede dell’associazione dei Pescatori Sambenedettesi. L’incontro sul cambiamento climatico è stato tenuto da un ambientalista ed esperto in politiche ecologiche, membro del coordinamento nazionale NoTriv, Enrico Gagliano. 3 generazioni sono quelle che hanno partecipato, tutte attente all’ascolto delle tristi notizie illustrate da Gagliano secondo cui sono in aumento i disastri ambientali causati dal cambiamento climatico, così come le morti relative ad essi. «Non bastano più le semplici azioni individuali» dice Enrico
«La terra ha 10 anni di vita in cui dobbiamo impegnarci tutti per abbassare le temperature e salvarla.» A seguire è intervenuto Massimo Bartolozzi dell’associazione ambiente e salute nel Piceno. «Questo – spiegano dall’associazione – perché crediamo che sia importante informarsi relativamente alla questione mondiale ma lo è ancora di più vedere come il nostro territorio va a contribuire ad essa». Bartolozzi ha mostrato che lo stoccaggio gas che si vuole realizzare a San Benedetto sarebbe molto pericoloso per gli abitanti e per l’ambiente stesso. «Difendere i beni fondamentali della vita significa difendere i diritti diffusi a tutti gli esseri umani» ha ricordato.
«Come associazione – afferma la coordinatrice della rete Robin Hood Benedetta Forte – ci impegniamo nel costruire un percorso mobilitativo che vada ben oltre la giornata di oggi: “conoscere per agire” è il motto che lo segnerà. Noi, come tutti gli studenti del mondo che ieri erano in piazza, siamo pronti a sacrificarci per gli anni in cui chi è venuto prima di noi con un’eccessiva industrializzazione, all’insegna del guadagno, ha distrutto il mondo. «Speriamo fortemente che la giornata di oggi non sia fine a se stessa ma l’inizio di un percorso mobilitativo che scuota la coscienza collettiva e abbia un riscontro politico molto forte. La fine sta arrivando e solo noi possiamo fare qualcosa, quindi ringraziamo tutti i partecipanti e invitiamo tutti ad informarsi sul tema perché la terra è un bene di tutti».
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