SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “L’ospedale di San Benedetto? E’ un’eccellenza, occorre finirla di parlarne male”. A parlare è Giorgio Troiani, reduce da un lunghissimo ricovero al Madonna del Soccorso per pesanti e complicati problemi di salute che, ad un certo punto del percorso iniziato nel mese di marzo, avevano portato tutti a pensare al peggio. Oggi, estremamente provato ma nel pieno del suo percorso riabilitativo, è tornato a casa e può parlare di una struttura all’interno della quale gli è stata letteralmente salvata la vita, prima nel reparto di Rianimazione diretto dalla dottoressa Tiziana Principi e poi in quello di Chirurgia del professor Salomone Di Saverio.
“Io ho vissuto sulla mia pelle questa esperienza – afferma Troiani – e posso dire che l’ospedale Madonna del Soccorso è composto di staff eccezionali. Medici, infermieri, Oss, danno costantemente il massimo e grazie a queste eccellenze sono riuscito a sopravvivere a quei problemi”. Senza scendere troppo nei dettagli dei problemi di salute che Troiani ha dovuto affrontare, va detto che il ricovero è avvenuto inizialmente per una meningite che lo ha portato, intubato, nel reparto di Rianimazione per un lungo ricovero. A questo problema ne sono sopraggiunti altri, ancora più pesanti, che lo hanno portato nel reparto di Chirurgia. Lì Troiani e i suoi familiari sono tornati a doversi preparare al peggio.
“E’ stato un percorso di cinque situazioni che si sono susseguite e che sono state una peggiore dell’altra. Prima in Rianimazione, con la dottoressa Tiziana Principi e con il dottor Armando Nasso che sono davvero due grandi eccellenze per questo territorio. Sono stato seguito, così come tutti gli altri ricoverati, in maniera impeccabile. Poi, quando sono sopraggiunti gli altri problemi, sono passato a Chirurgia, dal professor Di Saverio, e anche in questo caso mi sono trovato di fronte ad un’eccellenza sotto tutti i punti di vista. Un reparto d’oro gestito da un chirurgo che merita tutti gli elogi e i riconoscimenti che quotidianamente gli vengono attribuiti”.
Troiani, che ha avuto modo di sondare anche la sanità nel resto del territorio, fotografa la situazione: “Credo che il Madonna del Soccorso sia anni luce avanti rispetto ad altre strutture della provincia – spiega -. A San Benedetto c’è una collaborazione tra i reparti che non ho visto in altri posti. Parlo di un modo di lavorare che rende questo ospedale unico, un ospedale quasi da grande città. Ho citato i due reparti all’interno dei quali sono stato principalmente curato, ma va sottolineata anche la qualità del reparto di Ortopedia retto da Remo Di Matteo. Ora mi rendo conto che quando sento parlare di “ospedali unici”, “maxistrutture” e cose del genere si tratta di stupidaggini, di spot politici per illudere le persone che si stia facendo chissà cosa”.
Per Troiani l’ospedale di San Benedetto ha bisogno di strumentazioni e attrezzature: “Mancano dei macchinari per consentire ai medici di poter garantire determinati servizi e ci sono delle carenze di carattere prevalentemente pratico. Tutti problemi che possono essere superati. In Chirurgia, ad esempio, c’è bisogno di un ecografo. Probabilmente ci penserà un privato, o comunque stiamo lavorando per fare in modo che possa andare così”.
Il messaggio che Troiani vuole lanciare è quello che la sanità sambenedettese va potenziata e non denigrata: “Io non capisco perché a volte si assumano certi tipi di atteggiamenti e si prendano certe posizioni – afferma – noi abbiamo un ospedale che viene retto da personale che opera come se ci si trovasse in un policlinico. Occorre soltanto mettere queste eccellenze ancor di più in condizione di essere al servizio della comunità. Perché le persone devono capire che gli investimenti fatti sulla sanità possono essere fondamentali, prima o poi, per ciascuno di noi”.