SAN BENEDETTO – “Il vice presidente della Provincia Piunti, piuttosto che diramare dati errati, pensasse a quantificare la spesa sostenuta per partecipare alle trasferte per la Macroregione e alle misure adottate quando era vice sindaco non partecipando alla Bit, perdendo la Bandiera Blu e permettendo agli hotel di trasformarsi in residence”.
Parole di fuoco quelle che il primo cittadino Gaspari ha rivolto al vice presidente Piunti. La guerra dei dati sulla stagione estiva approda così sul campo di battaglia della politica. Dati alla mano, il sindaco Gaspari e l’assessore Sorge, hanno diramato i numeri riferiti agli arrivi e alle presenze del mese di settembre, confutando le cifre date, nei giorni scorsi, dal vice presidente Piunti.
L’amministrazione comunale parla di un più 7,11% sugli arrivi, sempre per quanto riguarda il mese di settembre, e un più 5,30% sulle presenze tra italiani e stranieri. Inoltre si sarebbe registrato un più 13,49% negli arrivi degli stranieri presso gli alberghi e un più 17,13% presso gli esercizi complementari, mentre le presenze sono più 0,07 negli alberghi e più 7,53% nelle altre strutture. Mentre stando a Piunti settembre aveva riportato un dato negativo con un meno 33,75% sugli arrivi e meno 11,97% sulle presenze tra turisti italiani e stranieri.
La polemica dell’esponente della Provincia riguardava proprio il confronto con altre località marchigiane dove a fronte di una spesa pari a zero per la promozione all’estero si fossero avuti comunque dati positivi.
Osservazione alla quale Gaspari e la Sorge rispondono: “Non è vero che gli altri Comuni non sono andati all’estero. Il sindaco di Senigallia è andato a New York a promuovere il suo territorio. E comunque se anche altre zone fanno il pieno di turisti per noi è lo stesso motivo di vanto, purché si vada nelle Marche”.
Intanto i 26mila euro destinati all’Assoalbergatori e che l’assessore Sorge in un primo momento aveva giustificato come storno per la tassa di soggiorno ora vengono confermati per pagare la missione a Varsavia. Intanto si cerca di rispettare la spending review, almeno quella imposta dalla finanziaria, con la chiusura del Consorzio turistico, che vedrà la parole “fine” entro l’anno. Al suo posto una gestione associata tra i vari Comuni soci, come già accade nel sociale con l’Ambito 21.