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Gas, i grillini in Procura: “Una forzatura politica”

Pubblicato il 4 Ottobre 2013

SAN BENEDETTO – La forzatura del Piano di assetto idrogeologico ridimensionato, l’inquinamento delle falde acquifere, l’abbassamento del terreno e l’ubicazione a pochi metri dal centro abitato. Sono solo alcune delle criticità riportate dal movimento Cinque stelle nell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Ascoli, nei giorni scorsi, in merito all’impianto di stoccaggio del gas che potrebbe sorgere all’Agraria.

Sessanta pagine che pongono sul banco degli imputati il Ministero, l’Arpam, la Regione e il Genio civile. A firmare l’esposto il consigliere di San Benedetto Riego Gambini, il consigliere di Grottammare Andrea Crimella, Valerio Camela di Ascoli, la senatrice Serenella Fucksia e i deputati Donatella Agostinelli, Andrea Cecconi e Patrizia Terzani.

I grillini contestano un Pai che proprio nel 2006, quando venne rilasciata la concessione per la conversione dello stoccaggio, diventò motivo di una battaglia politica fino ad arrivare al 2009 quando la zona E4, ad alto rischio esondazione, passò a E2 e in questo modo si diede via libera anche all’installazione dello stoccaggio.

“Un declassamento voluto dalla politica- afferma l’esponente del Movimento Cinque stelle Peppe Giorgini – per incentivare l’edilizia ma che non ha favorito l’ambiente e soprattutto realizzato senza alcun intervento di mitigazione importante”.

A questo si andrebbe a sommare l’inquinamento delle falde acquifere, l’abbassamento del terreno pari a un centimetro ogni 10 anni e all’interessamento di un bacino pari a 80mila abitanti. All’esposto correlato dallo studio dello spin off dell’Università di Camerino, la Terre.it, seguirà un’interrogazione in Senato di ben sei pagine.