SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tutto nasce da un fotomontaggio che ritrae i sindaci di Ascoli e San Benedetto in procinto di unirsi in matrimonio. Una satira effettuata a colpi di fotoritocco che ora finirà per essere al centro di un processo.
Dopo il rinvio a giudizio deciso dal Tribunale per Daniele Primavera (CLICCA QUI) il Comune ha ufficializzato la propria decisione di costituirsi parte civile contro l’autore di quel fotomontaggio.
La prima udienza si terrà il 21 giugno data nella quale l’avvocato Donatella Forlini, incaricata di rappresentare il Comune in questa fase, ufficializzerà al Tribunale la decisione del palazzo di viale De Gasperi di costituirsi parte civile. Sono stati stanziati, a tal proposito, 4990 euro lordi.
La vicenda aveva preso il via poco meno di un anno fa quando dal Comune arrivò la decisione di querelare una pagina Facebook “Pasqualino Piunti sindaco e cantante” per sostituzione di persona. La pagina in questione era gestita da Primavera che uscì subito allo scoperto affermando che l’amministratore di quel profilo era lui.
Il Tribunale non ha però deciso di procedere sulle motivazioni della querela non vedendo gli estremi per il reato della sostituzione di persona ma ha deciso invece di rinviare a giudizio l’ex consigliere comunale ed esponente di Rifondazione Comunista, per diffamazione.
Al centro del rinvio a giudizio c’è un solo post pubblicato su quella pagina: un’immagine fotoritoccata che ritrae il sindaco di Ascoli Guido Castelli e il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti in abiti da sposi come protagonisti di un’unione civile.