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Falso Verdicchio: “La Regione si costituisca parte civile”

Il consigliere regionale Enzo Giancarli eletto proprio nel territorio di produzione della Docg che quest'anno compie 50 anni esprime il proprio plauso all'operazione dell'Ispettorato centrale della Tutela per la qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari
Pubblicato il 4 Giugno 2018

COSSIGNANO – Sequestro di150mila litri di falso Verdicchio dei Castelli di Jesi, il consigliere regionale Enzo Giancarli invita la Regione a costituirsi parte civile. «Il valore della Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi è indiscusso non solo per la sua area di produzione, ma per tutte le Marche, da un punto di vista economico, enologico e vitivinicolo, agroalimentare e turistico, che non può essere danneggiato, a tutela di tutto il territorio regionale – afferma Giancarli –, per questo ritengo che la Regione debba svolgere anche in questa circostanza un ruolo da protagonista, fino a verificare la possibilità di costituirsi parte civile».

Da Giancarli, consigliere eletto proprio nel territorio di produzione della Docg Verdicchio che quest’anno compie 50 anni, arriva anche il plauso per l’operazione condotta dall’Ispettorato centrale della Tutela per la qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Emilia Romagna e Marche, area di Ancona, che ha portato a smascherare e poi requisire i 150mila litri di Verdicchio dei Castelli di Jesi, etichettato come Doc da una cantina di Cossignano e pronto alla distribuzione. Il responsabile della cantina è stato denunciato dall’Autorità giudiziaria con l’accusa di frode in commercio, con l’aggravante della falsificazione di vino tutelato con marchio doc. «Un lavoro impeccabile da parte dell’Ispettorato e dell’Autorità giudiziaria – commenta Giancarli – che ha bloccato sul nascere un’attività illecita che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose nel mercato del Verdicchio dei Castelli di Jesi».