SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Qui non c’è l’interesse pubblico, ma solo l’interesse privato”. E’ dura la presa di posizione della minoranza in merito al progetto dell’ex zona Remer, che consentirà al Comune di incassare 3 milioni di euro a fronte del cambio di destinazione dell’area in residenziale.
La Remer faceva parte dei dieci comparti del cosiddetto Progetto Casa approvato sette anni fa dal consiglio comunale. I soldi incassati dall’ente verranno reinvestiti, tra le altre cose, nel quartiere Sentina (700 mila euro), nella zona Ballarin, in piazza Montebello e piazza Ancona e nelle pinete del centro, più un milione destinato al settore sociale.
L’opposizione contesta il fatto che non venga destinata l’intera somma all’edilizia sociale. “Per un’amministrazione comunale quella abitativa è un’emergenza?”, chiede provocatoriamente Domenico Pellei. “E’ più importante realizzare una piazza o una casa per chi non ce l’ha?”. L’esponente dell’Udc pone quindi la questione economica, prevedendo una eccessiva rateizzazione dei pagamenti: “Se la procedura si prolungherà non sappiamo quando il Comune avrà effettivamente a disposizione queste risorse”.
Momenti di tensione poco dopo quando Marco Curzi si scaglia contro il sindaco Piunti:“Che fine hanno fatto gli altri progetti approvati nel 2012?”. Un’accusa sostenuta anche dall’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista Daniele Primavera, presente in platea.
“Quando si parla di sociale si cerca di toccare delle corde care a tutte”, replica stizzito il primo cittadino. “Cosa è stato fatto in questi anni in quella zona? Siete ridicoli, mi fate tenerezza. Se potessi scegliermi di nuovo l’opposizione vi risceglierei subito”.
Interrotto più volte durante il suo intervento, Piunti sbotta: “Dovete rispettare le regole, se volete fare delle domande presentate delle interrogazioni. Noi non siamo quelli che promettono piani regolatori da vent’anni, abbiamo idee ben chiare. La città è cambiata in meglio per decoro e pulizia, non ci sono dubbi”.
