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Ex Remer, Italia Viva: “Con la monetizzazione si realizzi edilizia sociale”

Capriotti: "La motivazione profonda della variante urbanistica sta proprio nel bisogno sociale di abitazioni"
Pubblicato il 6 Novembre 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Italia Viva si scaglia contro le varianti urbanistiche promosse dalla giunta Piunti. “Questa amministrazione ha accolto la proposta di monetizzazione dell’edilizia sociale, destinandone i fondi derivanti, pari a 3 milioni di euro, alla realizzazione di opere pubbliche, disattendendo lo scopo principale della delibera del Consiglio Comunale originale che era il motivo fondante di questa variante urbanistica, lasciando all’housing sociale soltanto un milione, meno di un terzo del valore originario, senza prevedere ne dove e ne quando saranno costruite le abitazioni popolari”.

L’accusa arriva da Tonino Capriotti, che ricostruisce la vicenda dal principio: “Il piano particolareggiato di recupero urbanistico fu approvato dal Consiglio Comunale nel 2012. Esso riguardava dieci zone della città, di cui una, l’ex Remer, che prevedeva la realizzazione di un insediamento di più edifici al posto del vecchio capannone, noto in città per il suo tetto ancora in amianto. La superficie Utile lorda edificabile era pari a mq 12.798, di cui il 15% esattamente 1.978 metri quadrati destinato ad edilizia sociale. I vincoli posti dal settore Urbanistica della Provincia in conformità alle disposizioni introdotte dal parere dell’ex Genio civile, hanno costretto il privato a modificare il progetto iniziale. Parte della cubatura prevista, quella destinata ad housing sociale pari a 3408 metri cubi, è stata compensata con relativa monetizzazione, calcolata secondo i parametri relativi al costo dell’edilizia residenziale sovvenzionata, gli stessi criteri di calcolo utilizzati per la zona della Nidis di viale delle Sport”.

La proposta di Italia Viva andrebbe quindi nella direzione della riqualificazione dell’area senza modificare l’obiettivo iniziale, quella relativa all’Housing sociale. “Noi chiediamo all’Amministrazione di realizzare con la monetizzazione innanzitutto i metri cubi previsti per l’edilizia sociale e di destinare l’eventuale avanzo ad opere pubbliche, soprattutto in considerazione delle tante domande di abitazione in attesa giacenti in Comune e del fatto che la motivazione profonda della variante urbanistica sta proprio nel bisogno sociale di abitazioni. Si propone infine di recuperare a tal fine i vecchi immobili di proprietà del Comune e di realizzare in essi gli appartamenti programmati”.

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