Un comizio improvvisato, in pieno centro. Marco Cappato è arrivato a San Benedetto giovedì pomeriggio addirittura in anticipo sulla tabella di marcia, accolto dai sostenitori che stavano raccogliendo le firme in viale Moretti per il referendum sull’eutanasia legale. “I volontari stanno rendendo possibile questo risultato straordinario”, ha esordito Cappato. “Stiamo realizzando qualcosa di enorme, che non ha precedenti. Già 750 mila persone hanno firmato. Per la prima volta nella storia italiana e non solo si può firmare un referendum anche online”.
L’esponente dei Radicali ha raccolto rapidamente attorno a se centinaia di curiosi, tra cui anche la candidata sindaco Aurora Bottiglieri. Non sono mancati attacchi ai leader politici di tutti gli schieramenti, colpevoli di aver taciuto e di tacere sull’argomento. “Nessuno di loro si è accorto che avevamo raccolto 500.000 mila e nessuno di loro si è accorto che ora siamo a 800.000. Tutti muti come i pesci. Chi invece se ne è accorto è il Vaticano, che ha adottato la strategia di cercare di smontare il referendum in punta di diritto, come degli Azzeccagarbugli. Però almeno il Vaticano si espone. Ci dicono che vogliamo arrogarci il diritto di descrivere vite che non valgono pena di essere vissute. È una balla. Noi pensiamo solo che il malato debba decidere. Ognuno decide per se stesso e pone la sua asticella dove crede. Non stiamo parlando di morte, ma di vita e qualità della vita”.
Cappato ha quindi negato che la battaglia riguardi i cattolici da una parte e i laici dall’altra: “E’ falso. Pure i cattolici firmano, per il semplice motivo che anche il cattolico più devoto può essere laico. Basta fare la differenza tra quello che scelgo per me e quello che vorrei imporre con la forza a tutti gli altri”.