ASCOLI PICENO. Consegnate le liste delle due coalizioni che sosterranno rispettivamente le candidature di Marco Fioravanti ed Emidio Nardini nel testa a testa per la poltrona di sindaco, la questione legata alle esclusioni eccellenti dalle liste è tornata ad alimentare le polemiche. Nella giornata di oggi a voler fare chiarezza su quanto accaduto nel corso dell’ultimo mese è stato proprio Francesco Viscione.
L’ex Udc aveva inizialmente ricevuto l’ok da Fioravanti per far parte della civica Forza Ascoli, capitanata dal vice sindaco Gianni Silvestri, per poi vedersi estromesso dal primo cittadino uscente assieme ai nomi di Maria Stella Origlia e Valeriano Camela. “Sono stato inibito senza motivo dal veto del sindaco – tuona Viscione -. Mi sento vittima di un sospetto. Dopo essermi presentato a sostegno di Piero Celani nel 2019, in questi anni si era giunti ad una riconciliazione con Fioravanti. Così seguì un accordo insieme alla Origlia per creare una lista moderata che abbracciasse gli elettori centristi insieme a Silvestri e con il benestare del sindaco. Però nel momento in cui fu proposto il nome di Camela iniziarono una serie di problematiche sfociate col veto imposto dal comitato dei saggi formato da Nazzareno Cappelli, Gaetano Rozzi e Maurizio Ramazzotti. A seguire venni esonerato anche io da questa lista per aver espresso la sfiducia all’allora sindaco Celani 15 anni fa”.
La partita è poi proseguita con lo stesso Viscione finito per intavolare un dialogo con Forza Italia e a seguire vicinissimo alla Lega. Ipotesi prodotta da un accordo nazionale stretto tra Andrea Crippa (vice segretario federale della Lega) e Lorenzo Cesa (segretario nazionale UdC e presidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato), del quale era stato informato anche Giovanni Donzelli (deputato Fratelli d’Italia e responsabile nazionale dell’organizzazione di partito). Ma anche stavolta la possibilità è stata immediatamente negata dal candidato sindaco, pronto addirittura ad escludere i Carroccio dalla sua coalizione qualora non fosse stata rispettata la sua linea.
“L’ultima ipotesi che mi avrebbe visto in Lega è stata stoppata dal sindaco, arrivato a minacciare di escludere il partito dalla sua coalizione se mi avrebbero inserito. Due pesi e due misure dato che abbiamo Manes candidato in ‘Ascoli green’ e Cacciatori in ‘Fioravanti sindaco’: anche loro sfiduciarono Celani. Questo modo di fare politica non mi appartiene. Manca il rispetto per le persone. Acciaccaferri candidato col Pd? Non c’è nessun disegno. Ha fatto liberamente una sua scelta scegliendo asilo politico in un altro partito. Non condizionerò i miei elettori, voteranno chi vogliono oppure non andranno affatto alle urne”.