SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Tre punti prioritari per il Pd: operatività, condivisione e rilancio”. Così Antimo Di Francesco descrive l’impostazione del proprio impegno in qualità di commissario del partito. Il congresso del Partito Democratico è la prima pietra miliare a cui il segretario guarda come termine per ottenere il risultato di riportare unità fra le fila di un partito che ancora fatica a risollevarsi dopo le fratture delle elezioni comunali.
“C’è stato un impegno collettivo in questo periodo che si è tradotto concretamente già con l’ottima riuscita della Festa dell’Unità” ha dichiarato il commissario del Pd, salutando come un “successo oltre le aspettative” l’esito dell’evento che ai suoi occhi ha “Messo in luce con forza la voglia di ripartire insieme del gruppo e aprire una nuova fase. Soprattutto, ha messo in luce un’esigenza marcata di ricostruire l’unità e offrire alla città un progetto alternativa di governo con un nuovi orizzonti e prospettive”.
Di Francesco allontana l’ipotesi che i dissapori del Pd con Perazzoli in vista del referendum costituzionale possano avere ulteriori strascichi e rappresentino un ulteriore ostacolo per la riunificazione delle correnti. “Con Paolo nessuna rottura, solo alcune incomprensioni che abbiamo chiarito discutendo e confrontandoci. Lui è a tutti gli effetti parte integrante del gruppo consiliare e sono certo che lavoreremo insieme con senso di responsabilità e in maniera costruttiva.”
Dopo la fine della Festa dell’Unità il partito è già a lavoro per la prossima iniziativa, che consisterà in “una serie di 16 incontri in tutti i quartieri della città a partire dal mese di ottobre. Questa sarà per il Pd una campagna di ascolto e confronto in cui raccoglieremo le voci dei cittadini sulle loro esigenze, sulle necessità e sui problemi da affrontare nelle nostre future proposte”.
Con riguardo alla situazione in Consiglio Comunale, Di Francesco si dice “Pronto a fare un’opposizione che sia sì vigile e determinata, ma anche costruttiva – poi affonda il colpo –. Da parte di Piunti abbiamo riscontrato immobilismo e assenza di programmazione e un’amministrazione che naviga a vista e con poco coraggio”. Ancora nebuloso invece il futuro dei Circoli Nord e Porto d’Ascoli che dalle dimissioni di Manfroni e Rosetti non hanno ancora scelto chi li succederà nel ruolo di segretario. “Entro ottobre saranno convocati i direttivi per definire il nuovo assetto di entrambi. Nel frattempo, com’è stato per l’organizzazione della Festa dell’Unità, mi farò affiancare da tutti i volontari perché, al momento e fino alla fase congressuale, il partito locale avrò bisogno dell’apporto di tutto il suo collettivo”.