SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Già dal 2013 arrivarono al Comune le prime segnalazioni da parte della Sovrintendenza, che chiedeva una modifica al regolamento sui dehors”. Lo dice l’assessore al commercio Filippo Olivieri, intervenendo in merito alla questione dell’occupazione del suolo pubblico.
“Nel 2009, all’epoca della redazione dell’attuale Regolamento per l’utilizzo delle superfici e delle aree pubbliche, la problematica relativa all’inclusione tra i beni culturali delle “pubbliche piazze, vie, strade ed altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico” non era ancora stata sollevata dalla competente Sovrintendenza e pertanto non emerse la necessità di confrontarsi con l’ente”.
Poi ecco l’avvio di vari avvisi. Nel 2013 la comunicazione indirizzata ai comuni costieri, nel 2015 la segnalazione di un singolo dehor, nel 2016 la richiesta di un avvio urgente dell’adeguamento del regolamento e, nel 2017, il sollecito in tal senso.
Spiega Olivieri: “E’ risultato necessario pertanto avviare un lavoro di concertazione e confronto che l’Amministrazione Comunale ha iniziato da diversi mesi con la competente Sovrintendenza al fine della redazione della nuova bozza di regolamento relativo alle occupazioni di suolo pubblico. Nei vari incontri svolti è emersa la volontà da parte del suddetto Ente di uniformare le tipologie di occupazioni e relativi arredi in tutte le parti del territorio marchigiano che presentano caratteristiche comuni, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico. Considerato che i dehors si configurano come una possibilità di offerta diversificata dell’attività commerciale e non come mero ampliamento dell’attività stessa, le dimensioni proposte nella bozza di regolamento sono il risultato che parte dapprima da una verifica delle attuali consistenze, e poi prende in considerazione i luoghi in cui tali occupazioni sono concesse. Gli attuali parametri non limitano nella maggioranza dei casi tali opportunità, ad eccezione di alcuni locali dove tali strutture risultano completamente sproporzionate nei rapporti con la superficie effettiva dell’attività. I dehors sono concessi per un uso temporaneo e mai permanente, trattandosi di concessione di bene pubblico a vantaggio di uso privato, sempre nel rispetto della funzione primaria dello spazio pubblico occupato. Per tale motivo, particolare attenzione è stata rivolta al problema della sicurezza dei pedoni e dei fruitori di dette strutture, ammettendo occupazioni in presenza di spazi sufficienti a garantire un libero e sicuro passaggio ed evitando l’occupazione di spazi per la sosta con percorsi alternativi spesso pericolosi. Ne sono dimostrazione purtroppo alcuni incidenti che hanno coinvolto tali strutture di arredo e documentate nella stampa locale”.
Aggiunge l’assessore: “Altra priorità è stata quella della salvaguardia dell’unità di paesaggio, ponendo maggiore attenzione alle zone più sensibili per la presenza di emergenze storiche-architettoniche e differenziando di conseguenza le tipologie ammesse, escludendo la possibilità di chiusure nelle zone a maggior tutela al fine di non ostacolare la libera visuale e il decoro delle facciate degli edifici più importanti, così come da subito indicato all’Amministrazione Comunale dalla Soprintendenza già nella stesura delle “Linee guida”, propedeutiche alla redazione del nuovo regolamento. Pur considerando che l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Comunale è anche quello di salvaguardare le attività commerciali che sicuramente contribuiscono alla valorizzazione dell’offerta della nostra città, va sempre garantita alla collettività la possibilità di libera fruizione e la salvaguardia degli spazi pubblici”.