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Dehors, marciapiedi liberi e tutela del centro: “Sicurezza viene prima degli incassi”.

Il sindaco: "Non possiamo essere equiparati ad Ascoli o Firenze, tuttavia anche noi abbiamo un’identità che vogliamo mantenere"
Pubblicato il 5 Ottobre 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Marciapiedi liberi e divieto di occupazione degli stalli di sosta. L’amministrazione punta i piedi e non si smuove da questi due principi in merito alla questione dehors.

Lo ribadisce il sindaco Piunti durante la commissione congiunta di urbanistica e commercio, nel corso della quale viene illustrata la bozza aggiornata di regolamento. Il testo, parzialmente modificato rispetto alla prima stesura, prevede tra le altre cose una superficie massima del dehor pari al 40% della superficie utile lorda del solo piano terra della struttura (mentre prima era a quota 30) e comunque di massimo 40 metri quadrati nelle coperture semi-aperte (anziché 30) e di 60 metri quadrati per quelli aperti (prima fino a 50).

Salvaguardate le zone di ritenute di rilevanza storica e architettonica come quelle del vecchio incasato, ma pure le centralissime via XX Settembre e viale Secondo Moretti.

“Le nostre richieste non sono esagerate – precisa Piunti – cerchiamo di far apparire la città come un luogo privo di pregio. Secondo me occorre un equilibrio. Non possiamo essere equiparati ad Ascoli o Firenze, tuttavia anche noi abbiamo un’identità che vogliamo mantenere. A noi interessa soprattutto la sicurezza. Andiamo incontro coscientemente ad un minore incasso ma la priorità resta la tutela del cittadino. Senza dimenticare l’attenzione a disabili e a persone con difficoltà di deambulazione, fermo restando che non intendiamo fare guerra a nessuno”.

Sui tempi di adeguamento Tonino Capriotti chiede almeno 36 mesi, il doppio del periodo che verrebbe concesso dalla normativa. Decisamente diversa l’opinione di Bruno Gabrielli: “Un regolamento è necessario, perché c’è chi ne approfitta e chi cerca di rispettare il più possibile le norme. Sulle tempistiche mi auguro che possano essere le più veloci possibili. Ritengo che da qui in avanti sia giusto aumentare gli incontri, però anche per rispetto della Sovrintendenza si deve arrivare al punto finale”.

Antimo Di Francesco suggerisce un supplemento di approfondimento: “Serve celerità, però è anche importante cercare di conoscere nel dettaglio le modifiche. Chiedo al sindaco se la Sovrintendenza ha formalizzato o no queste linee. Ci sono degli atti o c’è stato solo un confronto verbale? Dovremmo ampliare un po’ i margini, finché possibile. E’ opportuno trovare un equilibrio, tenendo conto delle singole specificità”.

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