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De Vecchis, l’avvocato e il post sui social con Spazzafumo e Kim Jong-un. “State spendendo soldi pubblici per intimorirmi”

Il consigliere comunale del Gruppo Misto torna a parlare della decisione del comune di far valutare ad un avvocato la sua condotta sulle registrazioni del caso Picenambiente: "Ho fatto il mio dovere di consigliere comunale, Non ho mai visto una situazione del genere"
Pubblicato il 6 Luglio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Dopo la tumultuosa seduta del consiglio comunale di ieri, il consigliere del gruppo misto, Giorgio De Vecchis, ha pubblicato questa mattina su social media uno stralcio della determina comunale senza omissis. La determina riguarda l’affidamento di un incarico all’avvocato Francesco Voltattorni per rappresentare gli interessi del Comune.

Il documento, firmato dal segretario generale Stefano Zanieri, conferisce il mandato al legale “al fine di accertare se sussistano eventuali profili di illeciti civili o penali a carico del consigliere comunale Giorgio De Vecchis, del soggetto che ha registrato l’audio delle conversazioni e di altri soggetti eventualmente coinvolti. Brevi ostudio ed esame della questione, i cui esiti debbano opportunamente essere sintetizzati in apposito documento che valga quale orientamento per il sindaco per decidere gli atti e le azioni giudiziarie, che le stesso riterrà più opportuni a tutela del Comune di San Benedetto del Tronto e dei suoi rappresentanti istituzionali.”

L’incarico, che prevede una spesa lorda di 1.987,32 euro, è stato postato sui social da De Vecchis, accompagnato da un fotomontaggio che vede le foto del sindaco Antonio Spazzafumo e del leader della Corea del Nord Kim Jong-un. Questo gesto segue le sue precedenti dichiarazioni relative al caso durante il consiglio comunale di ieri.

De Vecchis ha denunciato in assise il rifiuto della sua richiesta di accesso agli atti da parte del segretario generale in merito a quella determina. «Questa amministrazione si sta rendendo complice di una minaccia. Mi perseguitate a tutela di quale interesse pubblico? In nome di cosa state spendendo 2.000 euro di soldi pubblici per pagare l’avvocato? State cercando di intimorirmi? Ho informato il consiglio comunale su cose che riguardano questo Comune e ho fatto il mio dovere di consigliere comunale. A questo punto qualcuno si permette di dire che i consiglieri non possono fare il proprio dovere. Mi è stato negato anche l’accesso agli atti, diritto che mi spetta sia come consigliere sia come parte in causa. Ho alle spalle tanti anni di attività in consiglio, non ho mai visto una situazione del genere».