CUPRA MARITTIMA. Parlano di colpo di mano gli esponenti della minoranza di Cupra Marittima del gruppo Cupra per tutti dopo quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale che ha visto le dimissioni di Daniela Luciani e Eleonora Sacchini che manterranno però l’incarico di assessori.
Dall’opposizione, Mario Pulcini, Claudio Carosi, Deborah Di Mambro e Maria Teresa Pomili sollevano il problema dopo quanto accaduto nel corso dell’ultima assise, definendo colpo di mano l’atto del primo cittadino Alessio Piersimoni. «Abbiamo assistito ad un vero e proprio colpo di mano da parte del sindaco, che forzando lo statuto comunale, utilizzando una norma non prevista nei comuni sotto i 15.000 abitanti ha indotto alle dimissioni due suoi consiglieri lasciandoli però le cariche di assessori favorendo così l’ingresso in consiglio anche a candidati consiglieri non eletti dai cittadini», dichiarano i quattro consiglieri di minoranza.
La polemica
Pulcini, Carosi, Di Mambro e Pomili sottolineano come, con l’ingresso dei consiglieri non eletti, il sindaco abbia alterato il principio di rappresentanza dei cittadini. «In questo modo,» affermano i quattro, «ha portato la sua maggioranza da 8 a 12 membri, mentre la minoranza resta formata da quattro consiglieri.»
Per questo motivo, il capogruppo Mario Pulcini propone di modificare lo statuto in modo da evitare che chi sia stato eletto al consiglio e nominato assessore, godendo del doppio status di consigliere ed assessore, qualora decida di dimettersi, debba decadere da entrambe le cariche. «D’altronde, se non si ha tempo per sedere nei banchi del Consiglio comunale, come si può trovare il tempo per svolgere il ruolo di assessore? Questi giochi di palazzo e spartizione di potere non possono essere tollerati».
«Chiederemo con forza il ripristino degli equilibri all’interno dei poteri comunali relegati a semplice potere di testimonianza. La maggioranza, pur essendo stata votata dai cittadini, non può occupare tutti gli spazi di potere e troviamo alquanto discutibile questo modo di voler coprire i problemi interni alla maggioranza attraverso soluzioni bizzarre e non espressamente previste nei piccoli comuni. Chiediamo al nostro sindaco di smettere di blindare il proprio consenso elargendo posti e cariche istituzionali per accontentare i membri della propria squadra. Se è vero che le cose da fare sono tante, ci si concentri sulle soluzioni per migliorarle e ci si affidi a gente esperta che sia in grado di risolverle. Su questo fronte ci vedrà sempre propositivi e collaborativi, ma qualora si decida di continuare sulla strada intrapresa, ovvero quella di cedere alle pressioni del proprio elettorato, ci troverà attenti ed in grado di difendere le nostre prerogative», concludono.