SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Ventiquattro chilometri di autostrada, quelli compresi tra lo svincolo di Pedaso e quello di San Benedetto del Tronto, completamente rivoluzionati con la realizzazione di tre lunghe gallerie che creeranno un tracciato attraverso il quale auto e mezzi pesanti passeranno praticamente quasi sempre all’interno di tunnel. E’ il progetto per la realizzazione della terza corsia presentato dalla Regione a San Benedetto e che sembra convincere tutti, opposizioni comprese, con Italia Viva che plaude all’elaborato illustrato dal dirigente Nardo Goffi ma che denuncia come, a Roma, di questo progetto sembra non saperne niente nessuno.
Ma vicende politiche a parte andiamo a vedere in cosa consiste il piano presentato dalla Regione Marche per la realizzazione della terza corsia sull’A14. L’intero progetto riguarda tutto il tratto che va da Porto Sant’Elpidio, da dove c’è la viabilità riprende a due corsie, fino al casello di San Benedetto, vale a dire fino al confine con il territorio regionale abruzzese dove l’A14 riprenderà il suo attuale tracciato.
Lo stravolgimento vero e proprio riguarda la carreggiata che viaggia verso Sud nel tratto compreso tra Pedaso e San Benedetto dal momento che l’altra, quella in direzione Ancona, verrà semplicemente allargata “invadendo” anche l’altra carreggiata. Il dirigente regionale parla di “riconversione a 2+2 corsie dell’attuale piattaforma”.
L’altra carreggiata, quella diretta verso l’Abruzzo, come detto sarà stravolta. Partendo da Pedaso i primi cinque chilometri (che comprendono la galleria “Pedaso” e l’area di servizio Piceno) vedranno un semplice ampliamento in sede della carreggiata ma superata l’area di servizio le cose, secondo il progetto, varieranno radicalmente. I restanti 19 chilometri di tracciato saranno tutti completamente fuori sede, vale a dire che l’autostrada sarà deviata verso Ovest e, di conseguenza, arretrata.
Un lungo percorso caratterizzato da tre sole gallerie. La prima “Massignano” lunga 1380 metri, la seconda “Cupra Alta” che misurerà 5950 metri infine la più lunga, la “San Benedetto Alta” di ben 8400 metri. “Per questi tunnel si è scelto – spiega l’architetto Goffi – il metodo di scavo in meccanizzato rispetto al metodo di scavo tradizionale per il vantaggio di avere tempi esecutivi ridotti”. Il tratto sarà “quasi totalmente in galleria con una minimizzazione di interferenze, uso di suolo ed impatto ambientale” spiegano dalla Regione. Lo svincolo di Grottammare, quello che si trova in posizione intermedia rispetto a quelli di Pedaso e San Benedetto, cambierà posizione per la corsia Sud e sarà maggiormente all’interno, sempre all’altezza della provinciale Valtesino.
I tempi di realizzazione di questo intervento sono stati stimati in una forbice che va dagli otto ai dieci anni. “La soluzione alternativa – precisa Goffi – quella cioè di lavorare sull’attuale tratto, prevedrebbe tempi notevolmente più lunghi: tra i quindici e i venti anni”.
Meno drastica la soluzione per quanto riguarda entrambe le carreggiate del territorio fermano (Porto Sant’Elpidio – Pedaso), dove l’ampliamento avverrà sostanzialmente sul tracciato già esistente.