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Cordisco nel registro nazionale della vite, il Pd: “Attacco senza precedenti della destra al vino Piceno”

“Il rischio concreto è che a fianco della dicitura Rosso Piceno in etichetta i consumatori anziché la denominazione “montepulciano” saranno costretti a trovare la dicitura “cordisco”, generando non pochi problemi ad imprese e consumatori"
Pubblicato il 23 Novembre 2023

ASCOLI PICENO. Pochi giorni fa il Ministro Lollobrigida con un decreto ha inserito il “Cordisco” nel registro nazionale della vite. La decisione ha scaturito la reazione di imprese del settore vitivinicolo e a tal proposito interviene il Pd del Piceno.

“Il rischio concreto è che a fianco della dicitura Rosso Piceno in etichetta i consumatori anziché la denominazione “montepulciano” saranno costretti a trovare la dicitura “cordisco”, generando non pochi problemi ad imprese e consumatori.” Ad affermarlo sono l’offidana Marica Cataldi e il ripano Alessandro Ricci componenti della Segreteria Provinciale dem e direttamente interessati visto che molte imprese vitivinicole del piceno sono proprio di quella zona.

“Non capiamo il perché di questo attacco così violento da parte di Fratelli d’Italia e Lega alle imprese marchigiane e in particolare del Piceno, dato che quest’ultime rischiano di trovare diminuiti i fatturati a causa della confusione che si genererà nella lettura dell’etichetta da parte dei consumatori. D’altronde tra un vino composto di montepulciano e san giovese piuttosto che uno di cordisco, di cui nessuno conosce la genesi, e san giovese, cosa sceglierebbero i cittadini? Una ricaduta anche dal punto di vista occupazionale in un territorio che vede la più alta concentrazione di imprese vitivinicole delle Marche, molte delle quali situate anche nel cratere sismico. È una beffa pensare inoltre che il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati Mirco Carloni unitamente all’assessore all’agricoltura Antonini proprio questa sera organizzino un evento per illustrare i loro grandi successi. Cosa racconteranno? Di come insieme a Fratelli d’Italia hanno tradito il Piceno?”.

Proseguono i due dem: “Riteniamo che il termine “montepulciano” non sia di proprietà di una regione o di un soggetto, ma bensì di tutta la collettività e generare una battaglia tra territori non farà altro che fare danni a tutti. Invitiamo pertanto la Regione Marche ed il Governo nazionale a provvedere alla rettifica dell’atto” specificano Cataldi e Ricci “per questo i nostri referenti istituzionali in regione Anna Casini ed in Parlamento Augusto Curti, si stanno già muovendo per presentare degli atti correttivi del decreto di Lollobrigida. Un decreto che tra l’altro è in contrasto con la norma sul Testo Unico del Vino approvato nel 2016 e le ultime direttive della Comunità Europea”.

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