Faccia a faccia acceso tra i concessionari di spiaggia e l’amministrazione comunale allo chalet Da Federico. Al centro del confronto soprattutto il caso delle passerelle per favorire l’accesso in spiaggia dei disabili che vanno installate seguendo determinati parametri. “Nessun portatore di handicap si è mai lamentato”, ha affermato Tonino Camiscioni. “Questa a noi sembra una persecuzione. Ci chiedono di far arrivare la passerella, larga almeno 1 metro e 20, a 5 metri dalla battigia, ma alla prima mareggiata verrebbe spazzata via. Inoltre ora la pretendono in legno, non più in plastica. Vogliamo direttive chiare”.
Ancora più duro il presidente di Confesercenti, Sandro Assenti: “Dove sono le pedane nelle spiagge libere? Nessuno le ha mai viste”.
Le passerelle, oltretutto, toglierebbero spazio per il posizionamento degli ombrelloni proprio nella stagione in cui le distanze tra le postazioni potranno tornare alle metrature pre-pandemia. Per l’amministrazione comunale c’erano il vicesindaco Capriotti, l’assessore all’urbanistica Gabrielli e quello al commercio Camaioni. Presenti anche l’assessore regionale Guido Castelli, il consigliere regionale Andrea Assenti e il comandante della Capitaneria di Porto Marco Mancini.
Gabrielli si è detto disponibile ad una revisione del piano di spiaggia. Un’operazione che però richiederebbe almeno otto mesi di tempo. “Il tema dell’accessibilità è diventato sempre più importante – spiega – è un indice di civiltà che ci qualifica come città. Le regole vanno applicate e fanno parte di un piano di dodici anni fa. Il metro e 20 di larghezza è stato raggiunto per consentire le inversioni alle persone costrette su una carrozzina. Si potrebbe scendere a 90 centimetri, ma a quel punto dovreste garantire una piazzola ogni dieci metri”.
Da parte del presidente dell’Itb Giuseppe Ricci c’è stata invece la richiesta di poter installare gazebo e coperture: “Ci consentirebbero di lavorare pure nei giorni di pioggia. Non pretendiamo nuovi spazi, ma l’opportunità di sfruttare a pieno i nostri”