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Concessioni all’asta, Fede: “I balneari vanno tutelati, ma il settore non può essere una dinastia monarchica”

Il senatore: "Stiamo cercando di risolvere la situazione. La spiaggia è una risorsa che ha fatto migliorare il nostro turismo"
Pubblicato il 15 Maggio 2022

“Gli operatori non sono dei banditi. La proroga del 2033 era stata approvata e in molti avevano investito in tal senso. Noi siamo per la chiarezza e per la certezza”. A parlare è il senatore Giorgio Fede a proposito della vicenda Bolkestein, con le concessioni balneari che finiranno all’asta a partire dal 2023.

“C’è di mezzo la sorte dei balneari  – spiega il parlamentare dei Cinque Stelle –  dobbiamo tutelare le imprese, c’è gente che ha acceso dei mutui, al tempo stesso va regolamentato il settore che non può essere una dinastia monarchica a vita. La spiaggia è una risorsa che ha fatto migliorare il nostro turismo”.

Fede fa quindi un salto al passato: “Quella delle concessioni demaniali è una storia che va avanti dal 2006, quando la direttiva Bolkestein è stata approvata in Europa. Nel 2010 poi è stata ratificata dal Governo Berlusconi. Noi stiamo semplicemente cercando di risolvere la situazione individuando una soluzione condivisa e che possa tutelare le persone che usufruiscono delle spiagge, gli operatori balneari e i loro dipendenti, e infine lo Stato proprietario delle aree demaniali”.

Non manca la polemica: “Le forze politiche che oggi fanno polemica e ingannano i lavoratori con promesse irrealizzabili insieme alla Meloni, all’epoca erano al Governo con Berlusconi”.

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