SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La presidente della commissione urbanistica Annalisa Marchegiani rifiuta la richiesta della minoranza di convocare una seduta dedicata al futuro dell’area Brancadoro. La domanda era giunta nei giorni scorsi da Emanuela Carboni, Aurora Bottiglieri, Pasqualino Piunti, Lorenzo Marinangeli e Simone De Vecchis, ai quali l’esponente dei Verdi ha risposto con un documento protocollato lunedì in Comune, arricchito dal parere del segretario generale Stefano Zanieri.
“L’istanza così come formulata, visto il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, non è ammissibile”, spiega la Marchegiani. “Ho invitato i consiglieri richiedenti a presentare eventuale interpellanza, o a far ricorso agli altri strumenti previsti dallo stesso regolamento. Pure la commissione sul piano regolatore era molto generica. Mi ero posta il problema, ma chiusi un occhio perché in consiglio comunale sarebbero andate ad approvazione delibere sul tema. In questo caso parliamo di un’area privata, acquistata e, al momento, non ci sono in atto attività consiliari. Avrebbero dovuto chiedere un parere alla commissione, non delle informazioni. Quelle si chiedono con interpellanze e sollecitazioni al presidente dell’assise. Non si può strumentalizzare il regolamento, avrebbero dovuto utilizzare altri strumenti. Ci deve essere un collegamento tra attività consiliare e commissioni”.
Riguardo all’area Brancadoro, la zona conta complessivamente 19 ettari e a fine gennaio è stata rilevata all’asta dal gruppo Rapullino per una cifra pari a 2 milioni e 80 mila euro, di molto inferiore a quella iniziale.
Il valore alla prima asta svolta nel dicembre 2021 fu infatti di oltre 6 milioni di euro, per poi andare a scendere gradualmente.
Gran parte della destinazione dell’area Brancadoro, da Prg in vigore, è a verde sportivo. Una parte invece, più vicina alla strada Statale, può essere destinata ad attrezzature tecnico-distributive. In quest’ultimo caso, non sono pertanto previste strutture commerciali, ad eccezione di vendite all’ingrosso. Sono inoltre consentite strutture espositive, al contrario di attività ricettive come alberghi e ostelli, non contemplate.
