martedì 21 Marzo 2023
Ultimo aggiornamento 17:46
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Colpo di scena, Cardiologia resta operativa

SAN BENEDETTO – La cardiologia del Madonna del Soccorso continua a impiantare pacemaker. Sono state smentiti gli allarmi lanciati dai sindacati che nei giorni scorsi davano questo servizio ormai perso dopo il pensionamento del dottor Labanti.

Sicuramente un momento difficile per la cardiologia sambenedettese che nel giro di poco tempo ha perso, per pensionamento, il primario De Curtis e il dottor Labanti, ma a giorni è atteso l’arrivo della dottoressa Francesca Gennaro, esperta in pacemaker, proveniente dall’ospedale di Parma.

“La cardiologia del Madonna del Soccorso non è una palestra”. E’ quanto hanno ribadito i cardiologi Persico e Parato, assieme al direttore dell’Area vasta cinque Massimo Del Moro e al direttore sanitario Remo Appignanesi. Non ci stanno i medici e i dirigenti a far passare la notizia che la cardiologia sambenedettese è ormai ridotta a una mera “palestra” destinata alla riabilitazione e dove sarebbe stata interrotta anche l’elettrofisiologia. E’ garantito l’impianto, la sostituzione e il controllo degli elettrostimolatori, meglio noti come pacemaker.

“La cardiologia moderna- ha spiegato il cardiologo Parato – punta a evitare l’insorgere di eventi acuti lavorando sulla prevenzione, mentre per quanto riguarda situazioni di emergenza le andremo ad affrontare in collaborazione con il pronto soccorso”.

Intanto proseguirà l’integrazione con la cardiologia di Ascoli per offrire il servizio più completo. Con la riorganizzazione delle reti cliniche, tempo fa, è stato deciso di specializzare la cardiologia del Mazzoni per le acuzie e quindi l’angioplastica primaria e l’emodinamica, mentre San Benedetto ha puntato sulla riabilitazione post acuzie.

La riabilitazione cardiologica rappresenta comunque una fase fondamentale nella cura del paziente infartuato, si tratta di una percorso “salvavita” per evitare conseguenze. E l’intero reparto intende intervenire nella prevenzione degli infarti e delle crisi cardiache attivando al meglio l’attività ambulatoriale al fine di limitare anche l’incidenza dei ricoveri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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