SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “I cittadini del Piceno e oltre confine, non possono attendere la buona sanità in relazione ai tempi della politica”. Lo affermano dall’assemblea territoriale di Cittadinanzattiva. “Soprattutto quando parliamo di organizzazione e strategia sanitaria, sempre più in ritardo rispetto gli atavici problemi”.
“La buona sanità, gestita direttamente da dirigenti, operatori ( oltre 2000 nella Ast picena) sanitari e amministrativi, deve rendere conto ai cittadini attraverso i risultati e la politica oltre gli indirizzi deve vigilare ed intervenire. Attendere oltre modo, per eseguire un intervento chirurgico fa scattare immediatamente il ricorso al privato il quale, quest’ultimo, svolge certamente il suo ruolo ma anche per carenza del pubblico. Se la sanita’ pubblica non possiede la capacità di rimuovere gli ostacoli interni aziendali, tutto cio’ rappresenta un imperdonabile fallimento di verifica e gestione”.
“Oltre le parole spazzate dal vento, i cittadini, chiedono concretezza risolutiva, ai quali poco interessa chi non ha fatto o chi non ha fatto, tra presente e passato. Diversamente rappresenterebbe solo uno squallido scarica barile. Leggere attraverso la stampa che mancano oss quando oltre 20 sono collocati in mansioni amministrative, cambiati di qualifiche o posti in ruoli tecnici, urla vendetta rispetto I ruoli da rispettare”.
“Gestione dei pronto soccorsi, qualità assistenziale, gestione diretta del personale da parte dirigenziale, clima ambientale, diritti dei lavoratori e diritti dei cittadini, liste di attesa, qualità dei professionisti, ottenimento di uguali livelli assistenziali tra il mazzoni e il Madonna del Soccorso, rappresentano solo alcune piccole indicazioni base senza le quali la sanità pubblica sarà costretta a abdicare alle sue reali potenzialità”.
