Dopo il mancato accordo arrivano gli attacchi. I Cinque Stelle accusano il Pd e, in particolar modo, il segretario Claudio Benigni: “Mente sapendo di mentire”, afferma Serafino Angelini. “Nell’ultimo incontro dove si doveva firmare il patto a tre, Benigni ha riconfermato di non volere un accordo con il Movimento 5 Stelle e alla possibilità di fare una lista Pd-Cinque Stelle ha risposto di no riproponendo ostinatamente per la seconda volta Bottiglieri candidata sindaco, Angelini vice e Pulcini assessore, dimostrando di non aver capito niente di cosa pretendano giustamente i cittadini. Discontinuità rispetto al passato e credibilità, queste sconosciute”.
Una ricostruzione, quella di Angelini, che farebbe ricadere sui dem tutta la responsabilità della fumata nera, con addirittura lo svelamento di una presunta giunta già in larga parte formata, in caso di vittoria. “A questo punto appare evidente che qualcuno abbia scritto il copione e non abbia mai voluto veramente prendere in considerazione un accordo con il Movimento, il quale ha voluto fortemente instaurare un percorso programmatico sulla base del programma, mettendo in scena una commedia sul fatto che prima si è fatto eleggere candidato sindaco dall’Unione comunale e poi ha ritirato la sua candidatura prendendo in giro per prima cosa i suoi stessi iscritti”.
Nel mirino di Angelini finiscono quindi Paolo Perazzoli e Loredana Emili, considerata responsabile delle attuali dinamiche e ribattezzata “Royal Family”: “Benigni ha chiuso la porta persino quando gli è stata offerta una candidatura in tutto e per tutto condivisibile come Francesca Pulcini, nascondendosi dietro alle resistenze di Canducci. Benigni solo pochi anni fa affermò che l’amministrazione Gaspari era stata viziata dalle pretese della Emili e Perazzoli. Oggi invece si sente in dovere di fari dettare la linea da loro. Il Pd sambenedettese oggi si fa dettare l’agenda da Articolo Uno, partito al 2%, e la comunicazione da Nos, dalla percentuale non pervenuta. Il Pd vuole davvero vincere le elezioni?”.