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Ciip, Agostini all’attacco: “Dopo il sisma avrebbero dovuto cercare nuove sorgenti. Invece vogliono trasformarsi in una multiutility”

L'ex parlamentare: "Da tempo conosciamo il problema ma a quanto pare non la soluzione ovvero il modo in cui la Ciip come strumento pubblico intenda tutelare un bene pubblico"
Pubblicato il 24 Luglio 2024

ASCOLI PICENO. “In questi ultimi anni la Ciip non ha azzeccato niente”. Lo afferma Luciano Agostini, ex parlamentare e attuale presidente del Gal Piceno riferendosi alla vicenda delle chiusure notturne dell’acqua che, quest’anno, stanno interessando anche le aree turistiche. “Da tempo – afferma – conosciamo il problema ma a quanto pare non la soluzione ovvero il modo in cui la Ciip come strumento pubblico intenda tutelare un bene pubblico di prima necessità come l’acqua”.




“Nel mentre  ci troviamo di fronte a un razionamento dell’erogazione dell’acqua con chiusure notturne che oltre a creare disagi ai privati, danneggiano molte nostre aziende specialmente quelle legate al turismo estivo – spiega Agostini – deduciamo con rammarico che la nostra CIIP non abbia letteralmente azzeccato niente negli ultimi anni. Infatti dinanzi alla carenza di risorsa determinatasi dopo il sisma del 2016 il management si sarebbe dovuto primariamente occupare della ricerca di nuove sorgenti mentre invece ha avuto come obiettivo solo quello di trasformare l’azienda in una multiutilty”.

Per Agostini “la Ciip non è nata per fare utili, nonostante questa sia stata la volontà della destra che governa i due comuni che detengono la maggior parte delle quote. Pensando di fare un “colpaccio” la Ciip propone l’acquisizione di tutte le quote della società SATO, dismettendo, per far fronte a tale acquisizione, le quote della società Hydrowatt, la cui mission avrebbe potuto avere un senso anche negli anni a venire e il cui mantenimento aveva certamente il sapore della lungimiranza, riceve il parere negativo della Corte dei Conti che provvidenzialmente mette in discussione questa velleità mostrando tutte le carenze di tale operazione anche sotto il profilo giuridico e finanziario”.

“Appare però ridicolo che ad avallare questa operazione e di fatto contraddicendo il pronunciamento di un organo terzo arrivi il presidente dell’associazione degli industriali che dovrebbe fare dell’etica dell’associazione il suo baluardo e appare altresì imbarazzante che egli stesso, attraverso una sapiente opera di distorsione dell’agenda mediatica, rivolga la sua attenzione verso un altro ente, il Piceno Consind spolverando un benaltrismo che non si confà al suo ruolo. Sui presunti debiti di questo ente che Ferraioli denuncia inoltre, sarebbe opportuno approfondire e pertanto dico al presidente che il sottoscritto è disponibile ad un confronto pubblico sul tema in qualunque momento”.

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