di Umberto Pulcini*
Egregia dottoressa Ciancaleoni
Mi rivolgo direttamente a Lei facendomi portavoce di tutta la comunità democratica picena per manifestarle il totale rammarico per la decisione deliberata dal suo consiglio di amministrazione in merito alle interruzioni notturne del servizio idrico.
Dalla nota stampa emessa in data 27/06/2024 si apprende che, a causa dell’aggravamento dell’approvvigionamento idrico, è stato dichiarato LIVELLO DI ALLARME – codice ROSSO – 3° STADIO con il conseguente provvedimento urgente di chiusura nelle aree provinciali ascolane e fermane.
Tale provvedimento avviene in un periodo annuale dove il disagio per la popolazione è altissimo, disagio che si allarga nella zona costiera ai turisti e soprattutto alle attività ricettive con bar, ristoranti e alberghi a fronte di un aumento tariffario.
La risposta che viene comunque data è quella della dotazione da parte delle utenze di booster da 150/200 litri per limitare il disagio, ma che comunque non risolve il problema della mancanza dell’acqua che si è cronicizzato da anni e che la società in cui lei ora ha l’onere di amministrare non ha mai risolto in modo definitivo.
Dal 2016, anno tragico per il centro Italia, soprattutto per la nostra provincia, la CIIP ha sempre comunicato che a causa degli eventi sismici la falda ha ridotto la portata e che si è spostata verso l’Umbria.
Dal 2016 abbiamo ben chiaro il problema, ma ancora non abbiamo ben chiara la soluzione tecnica per riportare il flusso ante sisma e qual è l’attività che svolge la società per ridurre l’impatto negativo verso le utenze.
Il Partito Democratico è al primo posto nella lotta ai cambiamenti climatici che ovviamente stanno determinando una riduzione delle falde e il veloce abbassamento degli invasi, ma una società che gestisce il bene più prezioso non può ridurre la propria attività nella gestione delle emergenze con la conseguente chiusura dei rubinetti, ma deve pianificare con la logica dell’urgenza la ricerca di nuove falde.
Il consiglio da Lei presieduto si è concentrato su altre attività industriali, come la deliberazione della vendita di un gioiello come la Hidrowatt, azienda che opera nel settore delle rinnovabili e che conferiva alla CIIP importanti utili, e contemporaneamente voleva acquisire una società di servizi facendo diventare la nostra azienda (a controllo pubblico) una multiutility, il cui stop salvifico è arrivato dalla corte dei conti.
Le chiedo di trovare tutte le soluzioni al fine di ridurre i disagi agli utenti, ai turisti e alle attività, di concentrarsi sulla rete idrica al fine di ridurre le perdite e soprattutto di portarci fuori dalle “secche” definendo in modo chiaro e definitivo il progetto di ricerca di nuove falde-
*Presidente provinciale Partito Democratico
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