di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “San Benedetto non può permettersi questa situazione di stallo”. Il centrodestra lancia l’allarme all’indomani della crisi di maggioranza ufficializzata nel corso dell’ultimo consiglio comunale, con l’uscita dalla maggioranza da parte di Umberto Pasquali e Martina De Renzis.
“C’è il rischio che la macchina amministrativa si fermi – ammonisce Pasqualino Piunti – questa amministrazione in tre anni ha deluso non solo il centrodestra, ma l’intera città, che continua a fare riferimento a noi perché non vede nell’amministrazione una guida solida. Non vogliamo strumentalizzare la situazione, accade in tutte le maggioranze di avere delle incomprensioni. Però non si può più vivere alla giornata”.
Anche Andrea Traini parla di senso di responsabilità dell’opposizione rappresentata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia e auspica che le commissioni consiliari possano tornare ad essere un luogo di confronto e programmazione. L’esponente meloniano, tuttavia, si mostra allarmato: “Non c’è nulla di più indeterminato di un appoggio esterno. Come si può lavorare in queste condizioni? Servono numeri che ad oggi non ci sono. Non chiediamo al sindaco le dimissioni, ma di spiegarci come intende andare avanti”.
Dopo aver negato ogni ipotesi di ‘stampella’, sempre Fratelli d’Italia accende i riflettori sull’assessore alla cultura, Lia Sebastiani, che prese il posto di Lina Lazzari proprio per volontà di Pasquali e De Renzis: “Appoggio esterno significa non avere alcun membro in giusta – osserva Nicolò Bagalini – va fatta chiarezza sul suo incarico, cosa hanno intenzione di fare il sindaco e l’assessore? Per coerenza la Sebastiani dovrebbe dare le dimissioni o essere sollevata dall’incarico”.
Il leghista Lorenzo Marinangeli torna invece alla campagna elettorale del 2021, quando Spazzafumo si vantò dell’assenza dei partiti a tutto vantaggio di realtà civiche: “I movimenti politici garantiscono una guida, mentre le civiche creano squilibri. All’epoca parlammo di armata brancaleone. Quella coalizione era un collage di idee e personaggi diversi tra loro. Il palazzo è stato costruito senza fondamenta solide. Quest’amministrazione non ha mai dimostrato di essere credibile”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’azzurro Stefano Muzi: “Il bilancio di questi tre anni è chiaro. Cinque consiglieri hanno preso le distanze e due assessori sono stati defenestrati. Si rischia la paralisi generale. Spazzafumo ha affermato che la nomina del sostituto di Gabrielli sarà imminente, ma mi domando chi possa accettare tale incarico, con una maggioranza che non ha alcuna stabilità”.
L’ex assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni si concentra infine sulle variazioni di bilancio non passate nell’ultima assise: “Quel punto includeva i soldi per i centri estivi e per le ore di assistenza per gli alunni disabili delle scuole. Tutto è in stand-by, gli uffici così non possono lavorare. Sono preoccupata, chiedo al sindaco come pensa di andare avanti”.