“Ancora una volta si vantano di iniziative avviati dalla passata amministrazione”. A sfogarsi è Emanuela Carboni, ex assessore al sociale, che commenta la notizia della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Comune, l’Erap e la Caritas per la realizzazione di un progetto sperimentale sull’accoglienza.
Il progetto consiste nella concessione alla Caritas, a titolo oneroso, di un alloggio per un periodo di due anni, nel corso dei quali lo spazio abitativo sarà impiegato come “casa di sgancio”, ovvero come soluzione temporanea dedicata a persone in difficoltà avviate verso l’autonomia. Non si tratta, perciò, di una soluzione permanente, ma di una struttura di passaggio dedicata a chi affronta una condizione transitoria di disagio.
“Era il 2020 e Giulietta Capriotti, che era referente dell’Erap, fece da gancio con la Caritas per avviare questo discorso rivolto ai ragazzi che escono a 18 anni dalla comunità e si ritrovano per strada. Ci mettemmo subito a guardare gli appartamenti di proprietà del Comune che potevano essere utilizzati”.
Prosegue la Carboni: “I progetti presentati sono tutti nostri. In compenso, le donne sono ‘donzelle’, sulla sanità non tocchiamo palla, il Ballarin è fermo da quando c’è questa nuova giunta, abbiamo perso la presidenza dell’Amat, non contiamo nulla alla Ciip e nelle partecipate in genere e assistiamo a liti giornaliere in maggioranza”.