SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Non abbiamo ricevuto alcun dispositivo e non esiste alcuna comunicazione ufficiale”. Diana Palestini si sente ancora segretaria del Pd a tutti gli effetti, nonostante il coordinatore provinciale Francesco Ameli abbia confermato il pronunciamento della commissione di garanzia territoriale che ha reso nulle le nomine della stessa Palestini, del vice Claudio Benigni e dell’esecutivo comunale.
“Ameli fa dichiarazioni improvvide, aspetto di verificare cosa c’è scritto nel documento. Non avendolo visionato, non possiamo nemmeno ricorrere alla commissione di garanzia nazionale. Quando arriverà agiremo compatti contro questa sentenza, noi siamo convinti di non aver sbagliato niente”.
Ma cosa contesterebbe la commissione provinciale? Al centro dell’attenzione ci sarebbe il numero dei presenti all’assemblea di fine maggio che ha portato all’elezione di Palestini e Benigni e il fatto che non sia stato eletto un direttivo. “I voti sono stati autenticati – si difende la Palestini – e riguardo al direttivo ci sono tante altre realtà che non ce l’hanno”.
Il caso è esploso nel momento più delicato per il Pd, ancora scosso dalla cocente sconfitta elettorale. Appuntamento che però la segretaria analizza con inaspettata serenità. “Il commento a mio avviso è positivo. Chi affermava che alle amministrative avevamo portato il partito all’8% adesso deve ammettere che è stato raggiunto un risultato decisamente migliore. C’è un vento di destra ed era difficile fare meglio. San Benedetto ha lavorato bene, in modo coerente e corretto. Ce lo hanno riconosciuto tutti e ne siamo orgogliosi”.
