SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Di seguito la nota integrale dell’Ast di Ascoli Piceno relativamente quanto accaduto oggi al pronto soccorso.
“Nella giornata di oggi è stata diffusa notizia allarmistica su un momento di sovraffollamento al Pronto Soccorso di San Benedetto.
La direzione aziendale conferma che oggi, come in alcuni altri giorni dell’anno, il sovraffollamento si è verificato.
Anche il Pronto Soccorso di Ascoli Piceno non è escluso da questa situazione.
Proprio perché si tratta di evenienza possibile, nota, che capita in tutti i pronto soccorso d’Italia, la direzione medica di presidio ha da tempo formalizzato la procedura d’intervento e di gestione. E oggi è stata puntualmente e correttamente applicata. Così già nel primo pomeriggio la situazione si è normalizzata.
Si conferma l’attenzione e l’impegno dell’AST all’importante servizio di Pronto Soccorso”.
L’oggetto di questa comunicazione dice che si tratta di “precisazioni”. Eppure non precisa assolutamente nulla. Anzi, precisa che è accaduto tutto come riportato nel nostro articolo. Confermando che questa mattina gli addetti ai lavori del Pronto soccorso hanno dovuto fronteggiare una situazione particolarmente difficile.
Eppure di precisazioni da fare ce ne sarebbero. Almeno un paio per quanto riguarda il pronto soccorso. Nessuno, di fronte ai numerosi pubblici, e a questo punto legittimi, dubbi, ha ancora garantito che una volta terminati i lavori alla medicina d’urgenza la situazione tornerà la stessa di prima.
Neppure l’assessore regionale che “suppone” ma non va oltre.
Nessuno, inoltre, ha spiegato per quale motivo, quattro giorni fa, sia stato tolto un infermiere dal turno di notte del Pronto soccorso di San Benedetto.
Infine, cosa più grave di tutte, l’Ast nella sua nota conferma di fatto tutto il contenuto dell’articolo riportato da questa testata ma, al tempo stesso, lo minimizza parlando di “notizia allarmistica”. E aggiunge una frase che poco c’entra col discorso sottolineando che “anche il pronto soccorso di Ascoli non è escluso da questa situazione”, tirando in ballo l’ospedale Mazzoni che, ad onor del vero, nessuno ha tirato in ballo.
Ad ogni modo. Il nostro lavoro è (anche) quello di denunciare ciò che nel pubblico dovrebbe funzionare meglio. Ai vertici dell’Ast il compito di rendere un buon servizio alla cittadinanza.
Per quanto ci riguarda, in questo caso, il nostro lavoro lo abbiamo fatto bene. Lo conferma anche l’Ast.