SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Se sono ancora in campo? Assolutamente sì”. Paolo Canducci è e resta il candidato sindaco dei Verdi e manda un chiaro avvertimento al resto della coalizione.
Il Pd nella serata di martedì ha individuato in Aurora Bottiglieri la figura ideale per unire il centrosinistra, mentre sul fronte dei Cinque Stelle Serafino Angelini non è minimamente intenzionato a compiere passi indietro. A questo punto, la soluzione a detta dell’ex assessore è quella che va predicando da mesi: “Si facciano le primarie, le chiediamo da novembre. Un candidato sindaco non può essere scelto da tre persone che si riuniscono, è necessario un percorso partecipato. Insistiamo sulla linea delle primarie di coalizione, adesso ancora di più visto che sono diventate la priorità del nuovo Pd di Letta. Verranno proposte a Roma e Napoli e in quelle città in cui ci sono più persone legittimamente in campo”.
In corsa dallo scorso autunno, Canducci sta promuovendo incontri su vari temi. Iniziative che continuerà a portare avanti: “Il Pd può scegliersi il candidato che preferisce. Ci andava bene Benigni, ci va bene la Bottiglieri. Ma non possono scegliere quello della coalizione. Noi siamo pronti ad accettare qualunque tipo di confronto. Se al contrario le decisioni verranno prese nel segreto delle stanze, ci muoveremo in modo autonomo. Se si faranno le primarie, chiunque sarà il vincitore avrà il nostro sostegno. Il precedente del 2016? All’epoca furono primarie di partito, non di coalizione. Sostengono che le primarie generano divisioni. Perché, il percorso adottato fino ad adesso ha unito?”.
L’ultimo pensiero va ai pentastellati: “Li rispettiamo, facciano ciò che credono. Tuttavia, mi ripeto: il candidato della città non può essere scelto da tre persone”.