SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “In tale momento storico in cui si chiede alle istituzioni scolastiche, alle associazioni sociali e culturali e ancora di più alle amministrazioni, di essere promotori di azioni educative contro i femminicidi e la violenza di genere, l’amministrazione di San Benedetto del Tronto finanzia un calendario in cui il corpo femminile viene oggettificato, mercificato e sfruttato”. Ad alzare la voce sul caso del calendario Grand Prix è anche il Partito Socialista che, per voce della segretaria Rachele Laversa, contesta il sindaco e l’ex tesserato e predecessore Umberto Pasquali.
“Il consigliere Pasquali afferma che lo scopo è quello promozionale, un modo per rilanciare la nostra città. Cosa ne pensano le consigliere di maggioranza e le due donne che ricoprono rispettivamente l’assessorato alla cultura e al turismo? Spazzafumo, visto che ha fatto l’unica cosa che non doveva permettere che accadesse nella nostra città, ora non ha altra scelta che dimettersi. Come segretaria del Psi di San Benedetto non posso tacere ma non posso tacere soprattutto come insegnante: ogni giorno in classe cerco di far capire ai miei ragazzi la parità, il rispetto, l’uguaglianza e in modo particolare la dignità. Credo proprio che questa amministrazione abbia perso la dignità. Dopo tale iniziativa possiamo affermare che la città non ha un sindaco ma un fantoccio a cui tirano i fili: oggi lo fa un consigliere e domani un altro. Il primo cittadino di San Benedetto non è degno di ricoprire il suo ruolo perché questo gesto non umilia solo il corpo della donna ma tutti i cittadini”.