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Bambinopoli, Barlocci e Marchegiani: “Bando senza né capo né coda. Lo avevamo detto subito. Capriotti lasci la giunta”

Parlano le due consiglieri autrici di numerose interrogazioni sulla vicenda: "Il sindaco gli revochi le deleghe. Quello che è accaduto è gravissimo"
Pubblicato il 13 Settembre 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Annalisa Marchegiani e Luciana Barlocci intervengono dopo la notizia che il bando per la gestione dell’area ex Bambinopoli di San Benedetto del Tronto è andato deserto. O meglio, le due offerte presentate non avevano i requisiti. Entrambe le consigliere comunali hanno seguito con attenzione questa vicenda negli ultimi anni. La situazione si è infatti protratta a lungo tra numerose polemiche.




«La vicenda Bambinopoli con l’amministrazione Spazzafumo parte da lontano, dai tempi in cui proprio il sindaco si puntò nel voler riconoscere al vecchio gestore una sorta di risarcimento e questo fu motivo di scontro già all’interno della maggioranza», dichiarano Barlocci e Marchegiani.

A marzo 2022 sono arrivate le prime interrogazioni su questa vicenda, la prima da parte di Luciana Barlocci, che ne avrebbe poi fatte altre quattro fino al momento dell’emissione del bando. Ma quando il bando fu emesso, la stessa Barlocci, insieme ad Annalisa Marchegiani e a Giorgio De Vecchis, organizzarono un incontro con i giornalisti. I motivi di quella conferenza erano legati proprio a quel documento che i tre hanno denunciato come pieno di criticità chiedendo all’amministrazione di ritirarlo in autotutela.

«Facemmo questa richiesta in maniera collaborativa – spiegano – non nel nostro ruolo di opposizione. E lo abbiamo fatto perché l’ente, con quel bando scritto e ideato senza capo né coda, sarebbe stato esposto a ricorsi. L’amministrazione, invece, è voluta andare avanti per volere della maggioranza e dell’assessore Capriotti».

La consigliera Marchegiani ha presentato in merito altre sei interrogazioni. «Il sindaco, durante una delle discussioni a queste interrogazioni, affermò che la cifra che il vecchio gestore avrebbe dovuto corrispondere sarebbe stata abbonata e non si capisce e non si è mai capito con quale metodo», sottolineano Barlocci e Marchegiani. «Oggi veniamo a scoprire che si parla di asta deserta, anche se ad onor del vero ci sono stati dei partecipanti. Addirittura, all’interrogazione di tre giorni fa in consiglio comunale della consigliera Marchegiani, l’assessore ai Lavori Pubblici, Tonino Capriotti, ha ribadito la garanzia del successo dell’iniziativa».

Le due consigliere a questo punto chiedono la defenestrazione dell’assessore Capriotti. «Quell’area doveva essere una delle prime sulle quali mettere mano – affermano – adesso invece dopo tutto questo tempo si ricomincia tutto da capo per la loro pervicacia nel proseguire con un bando che aveva già dall’inizio, quando è stato emesso, delle criticità legali e amministrative evidenti».

Le consigliere proseguono con un attacco diretto a Capriotti: «A questo punto l’assessore Capriotti non può più ricoprire quel ruolo. Il sindaco ha preso delle decisioni simili revocando i mandati a Lina Lazzari e Bruno Gabrielli. Lo faccia anche con lui perché quello che è successo è una cosa gravissima che vogliono far passare come un incidente di percorso. Lo avevamo detto subito ed ore l’ente è esposto a qualche ricorso. E chi pagherà tutto questo? Capriotti si assuma le responsabilità delle sue azioni e riconsegni subito le deleghe».