SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La cabina dell’Enel in zona Ballarin fa litigare ancora maggioranza e opposizione. Tutta colpa delle operazioni di spostamento della struttura che da sud finisce a nord, in modo da consentire la demolizione della gradinata est. Ma la minoranza in commissione lavori pubblici sottolinea come questa decisione abbia di fatto chiuso le porte a determinati progetti di riqualificazione. “Un conto era la necessità di sostituirla, un altro conto è lo spostamento”, dice Rosaria Falco. “Non siamo d’accordo perché impone determinate modifiche alla viabilità”.
Sul fronte ovest, invece, proseguono i lavori per il recupero del muro risalente al periodo littorio. Questi dovrebbero concludersi entro l’estate.
Come spiegato dalla Sovrintendenza, il manufatto – realizzato in mattoni pieni e scandito da pilastrini e cornice orizzontale – è testimone dell’architettura degli anni trenta.
L’intenzione è quella di permettere la fruibilità dell’area dell’ex campo sportivo dalle nuove aperture, ossia i varchi creatisi per vicissitudini successive all’epoca di costruzione del muro. Gli originari ingressi assumeranno il ruolo di “vetrine” tra il dentro ed il fuori lasciando inalterata la lettura delle strutture dei telai che le compongono, comprensive degli accessori di sostegno e chiusura dell’epoca (cerniere delle ante, chiavistelli e serrature).
L’ultimo atto sarà rappresentato dall’abbattimento della curva nord.