SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Polemiche sul progetto Ballarin. Questa volta arrivano da Forza Italia Giovani per voce di Leonardo Capograssi, che commenta la firma del contratto per l’avvio dei lavori avvenuta pochi giorni fa. “Vogliamo ricordare alla cittadinanza ciò che in campagna elettorale, il Sindaco e la sua maggioranza, avevano promesso alla Città – afferma Capograssi – Spazzafumo fece una crociata personale contro la precedente amministrazione in difesa del Ballarin, promettendo, a chi l’avrebbe votato, che mai e poi mai avrebbe demolito i resti dello stadio e che, addirittura, lo avrebbe riqualificato. Oggi, purtroppo, constatiamo che così non è. Sono state tante le promesse fatte ai cittadini sambenedettesi: dalle strade nuove ad una maggiore sicurezza nella città, da un’attenzione maggiore verso i giovani ad una nuova viabilità. Tutte promesse che, purtroppo, ancora non sono state realizzate”.
Capograssi definisce tutta l’operazione “Ballarin Down” e afferma: “I fondi che saranno utilizzati vennero intercettati dall’amministrazione precedente con fondi pari a quasi tre milioni di euro e che, questo suo progetto, venne presentato a Novembre 2022, ricevendo però la firma solo oggi, dopo un anno di attesa.È chiara una cosa Sindaco: nella nostra città il tempo si è fermato.
Siamo rimasti al rifacimento del lungomare, cantiere aperto dall’amministrazione di Centrodestra e poi chiuso, a suo dire, a causa dall’aumento dei prezzi delle materie prime, aumenti dovuti dalla guerra in Ucraina. Siamo rimasti fermi agli 890mila euro per la sicurezza, alla ristrutturazione del “Giardino Nuttate di Luna”, all’edificazione della prua Geneviève ed al bilancio comunale riportato in positivo. Sindaco, credo sia arrivato il momento di far ripartire la città seriamente e di utilizzare i pochi fondi a disposizione diversamente. Non credo che ristrutturare i bagni degli uffici comunali, l’acquisto di nuovi arredi o la fascia tricolore da oltre 800 euro, si possano considerare passi in avanti per la città. I cittadini hanno bisogno di risposte, non di slogan o di progetti che rischiano di fare la fine del lungomare, iniziati e non conclusi.”.