SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “La divisione della città, come pure ammessa dallo stesso primo cittadino, creata per una disordinata gestione politica della riqualificazione dell’area Ballarin, al di là dell’incapacità amministrativa dimostrata da chi oggi governa, rappresenta una ferita inferta a quell’immateriale valore di unità della nostra comunità cittadina”. La riflessione giunge dal coordinatore locale di Fratelli d’Italia Luigi Cava, che interviene il giorno dopo la festa del centenario della Sambenedettese e a ridosso del consiglio comunale aperto dedicato alla riqualificazione dell’ex stadio rossoblu.
“La Sambenedettese, insieme alla pesca, alle palme e al brodetto, rappresenta certamente uno di quegli elementi caratterizzanti che compongono il patrimonio identitario della nostra città. Impossibile tenere distaccata la storia della squadra di calcio cittadina da quella dello stadio Ballarin che è stato sede in cui l’epopea della Sambenedettese ha toccato le vette più alte. E proprio nella sua fossa dei leoni la cittadinanza, che in altri contesti risulta incline a far emergere aspetti di accesa rivalità, ha mostrato la sua unità, la sua espressione massima di spirito comunitario”.
Spiega Cava: “Mentre in ambienti come quello del porto, delle concessioni balneari, delle strutture alberghiere, non sono rari i casi di annosi cattivi rapporti di vicinato, all’interno del Ballarin, con i giocatori in campo a combattere contro l’avversario di turno, si esaltava un senso di comunione come niente altro è mai stato capace di generare in città. Da assessore allo sport ho avuto la fortuna di vivere le due storiche promozioni del 2001-2002 che festeggiammo a piazza San Giovanni Battista con una presenza stimata di 12.000 appassionati che diedero vita a quella che probabilmente è stata la più nutrita partecipazione di sempre ad un evento di piazza. Mi chiedo, se non legata alla Samb, quale altra iniziativa potrebbe mai concentrare un tale numero di persone”.