Le mosse di Azione a livello nazionale ricadono anche sulla base territoriale, con il movimento sambenedettese pronto ad attivarsi per la raccolta firme qualora fosse necessario.
Dopo aver siglato l’accordo col Pd meno di una settimana fa, questo è saltato clamorosamente domenica. “L’intesa non è stata disattesa da noi, ma dal Pd, che un momento dopo ha firmato un altro documento con forze che rinnegano l’agenda Draghi e tutti i principi che noi difendiamo, dal posizionamento internazionale alla lotta al populismo”, afferma il segretario provinciale Simone Splendiani.
Lo sguardo ora è alle elezioni e alla formazione delle liste: “I candidati di Azione nelle Marche saranno 15 – spiega Splendiani – 10 alla Camera e 5 al Senato. Stiamo decidendo su quali possono essere le personalità della nostra provincia, sicuramente inseriremo dei rappresentanti del Piceno”.
Se per Calenda l’alleanza con i Verdi è risultata inattuabile, sorprende lo scenario politico di San Benedetto dove Azione e Verdi sono al contrario nella stessa coalizione. “L’alleanza è locale, non nazionale – precisa il segretario – il contesto è in evoluzione, non ci siamo sposati. Quella di Canducci era un’alleanza di tipo locale, con Calenda la questione è nazionale. E poi risale ad un anno fa. Sicuramente non rinneghiamo l’appoggio dato a Canducci, per Paolo la stima rimane e anche la convinzione che l’anno passato fosse il candidato sindaco migliore per la città”.